Autovelox e Tutor: cosa scrivere nel ricorso per vincere la causa

Se ti arriva un verbale illegittimo, devi seguire precisi passi per convincere il giudice ad annullare la sanzione

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Redazione

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Anche il Grande Fratello sbaglia. Non esiste un apparecchio elettronico infallibile, anche perché dietro ogni strumento c’è un uomo che lo ha inventato e modificato.

Questo vale anche per autovelox (che rileva la velocità in un punto) e Tutor (calcola la velocità media su un lungo tratto).

I vizi di forma sono numerosi, come vi spiegavamo qui e qui. Idem gli errori grossolani, come l’invio di una multa a un automobilista che non ha mai commesso quell’infrazione: la telecamera ha letto male la targa. Che fare, allora?

In casi come questi, occorre un ricorso al Giudice di pace nel luogo dov’è avvenuta l’infrazione, entro 30 giorni dalla notifica, dopo aver pagato una tassa allo Stato di ben 37 euro. Se scrivi male la lettera al Giudice, il ricorso – questo è il rischio – nemmeno viene preso in considerazione: sei tu ad ad aver fatto un errore di forma.

Primo, fai riferimento all’articolo 204 bis del Codice della strada, il cuore dei ricorsi al magistrato. Secondo, massima attenzione ai tuoi dati: non solo nome e cognome, ma anche indirizzo, codice fiscale, telefono, fax e casella di posta elettronica.

Sì, serve precisione, se no il tuo ricorso salta. Terzo, indica un domicilio dove ti diranno quando ci sarà l’udienza. Quarto, spiega come si sono svolti i fatti e perché, a tuo giudizio, la multa sia nulla. Quindi, ricorda che è una vera a propria causa, il cui valore, cioè l’importo della multa, va specificato.

Lo stato di necessità è un caso a parte, non così infrequente. Può cioè succedere che tua sia stato costretto a correre, magari perché stavi trasportando qualcuno al pronto soccorso: autovelox e Tutor non possono saperlo, e la multa scatta.

Per annullare la multa con ricorso, cita la legge 689 del 1981: “Non risponde delle violazioni amministrative chi ha commesso il fatto in stato di necessità”. Ti occorrono le prove, come il referto del pronto soccorso e le testimonianze.

(a cura di OmniAuto.it)