La Fiat Panda cambia nome e sarà fatta in Italia

Per la prima volta in quarant’anni la Panda cambia nome: l’utilitaria di Pomigliano si chiamerà Pandina, l’elettrica prodotta in Serbia sarà una Pandona

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Alessandra Caraffa

Esperta di automotive

Laureata in filosofia, è SEO Copywriter e Web Editor. Si occupa principalmente di mondi digitali e prospettive future - anche in ambito di motori.

Per la prima volta nella sua lunga storia, la Fiat Panda cambia nome: l’attuale generazione dell’auto più amata dagli italiani, che presto vedremo aggiornata nel Model Year 2024, si chiamerà Pandina. La nuova denominazione servirà a distinguerla dalla “sorella maggiore”, la nuova Panda elettrica che sarà prodotta nello stabilimento di Kragujevac, in Serbia.

A differenza della Pandona, la Pandina verrà prodotta in Italia: oltre al nuovo nome, porterà con sé diverse novità che l’accompagneranno fino al 2026, anno in cui è prevista la sua uscita di scena ufficiale.

La Fiat Panda cambia nome: arriva la Pandina

È la prima volta che succede in oltre quarant’anni di storia: Fiat Pandal’auto più amata, più rubata e più venduta d’Italia – cambia nome: il Model Year 2024 si chiamerà Pandina. Con l’uscita della nuova Panda elettrica, infatti, sarà necessario distinguere i due modelli: per gli addetti ai lavori, sono semplicemente Pandina e Pandona.

L’attesissima Panda elettrica, che debutterà l’11 luglio 2024 in occasione dei 125 anni della Casa, dovrebbe essere più grande della Panda, tanto che non è esclusa la possibilità che raggiunga dimensioni da segmento B, assestandosi attorno ai 4 metri di lunghezza.

Quando la Grande Panda, o Pandona, affiancherà il Model Year 2024 dell’utilitaria Fiat, quella di Panda diventerà ufficialmente una famiglia. Ma come sarà la Pandina? Probabilmente sarà confermata la motorizzazione vincente 1.0 Hybrid da 70 CV, con cambio manuale e trazione anteriore, mentre potrebbero esordire nuovi sistemi di assistenza alla guida e addirittura delle strumentazioni digitali.

La Pandina, però, sarà la cara vecchia Panda di sempre. A cominciare dal fatto che sarà prodotta nello stabilimento di Pomigliano d’Arco, che dal 2012 ha realizzato ogni singolo esemplare di Fiat Panda messo in circolazione. “Pomigliano continuerà a produrre la Panda”, queste le parole di un portavoce di Stellantis riportate dall’Agi lo scorso dicembre, “i tempi sono prematuri per fare ulteriori annunci. I piani industriali saranno comunicati a tempo debito e nelle sedi opportune“.

Pandina e Pandona: la leggenda mette su “famiglia”

Pandina e Grande Panda saranno auto diverse, che secondo Stellantis non entreranno in competizione: “Parlando di Panda, riteniamo che l’attuale modello soddisfi appieno le esigenze di mobilità di un’ampia fascia di utenti, soprattutto italiani”, spiega il portavoce all’Agi, “per questo motivo, non la consideriamo in concorrenza con il modello che vedrà la luce in Serbia, che sarà su un’altra piattaforma e posizionato in modo diverso dall’attuale”.

La Panda, spiegano da Stellantis, “sta diventando una famiglia, come avviene per 500”: la Panda elettrica che nascerà in Serbia sorgerà sulla piattaforma Smart Car che ha debuttato con la Citroën ë-C3, è quindi presumibile che sarà più grande della Panda tradizionale.

Come la C3, passata dall’essere un’utilitaria tradizionale a un crossover compatto, anche la Panda trova una nuova dimensione sulla piattaforma per le EV entry level: nata per sfornare auto elettriche economiche capaci di competere con quelle cinesi, la Smart Car trasformerà forse anche la Pandona in un piccolo SUV, senza però superare i 25.000 euro.

La Pandina, in tutto ciò, resterà l’unica italiana in famiglia – e non sappiamo per quanto tempo. Come aveva chiarito il portavoce intercettato dall’Agi negli ultimi giorni dello scorso anno, “se l’evoluzione normativa e le condizioni competitive dello stabilimento di Pomigliano lo consentiranno, è nostra intenzione continuare il suo ciclo di vita e quindi sostenere lo stabilimento fino all’arrivo del nuovo ciclo di modelli”. Una premessa che, lo abbiamo visto nelle ultime settimane, vale le preoccupazioni degli addetti ai lavori.