Hyundai, dalla storia all’ascesa sul mercato della Casa automobilistica sudcoreana

L'ambizioso sogno del fondatore, ex garagista, diventato realtà e capace d'imporsi tra i leader dell'automotive mondiale

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Barbara Crimaudo

giornalista e automotive specialist

Laureata in editoria e giornalismo, ha trasformato la sua passione per le due e quattro ruote in lavoro, diventando tester editor e collaborando con importanti realtà editoriali italiane

Molti colossi del mondo dell’automotive orientale spesso sono nati occupandosi di settori completamente diversi da quello della progettazione e costruzione di automobili. Il loro successo, nella maggior parte dei casi, è nato da un’intuizione che nel mercato delle quattro o due ruote ha saputo imporsi e fare la differenza. Tra questi c’è la storia di Hyundai, un’azienda che ha saputo farsi strada in fretta sul mercato diventando un marchio importante in tutto il mondo.

La nascita

L’anno di fondazione della multinazionale sud coreana è il 1947; all’inizio era un’impresa edile, con a capo l’imprenditore ed ex garagista Chung Ju-yung. Come abbiamo già detto, in oriente le aziende a volte nascono con un obiettivo, che in corso d’opera molto spesso viene cambiato. Tra i numerosi esempi quello più recente è legato alla Daewoo, rilevata dalla Chevrolet nel 2004, dopo essere stata dichiarata fallita l’8 Novembre 2000, periodo dove tra l’altro l’Asia viveva in una profonda crisi economica. All’epoca Daewoo progettava e metteva sul mercato anche televisori, lavatrici e tanti altri tipi di elettrodomestici.

Tornando alla Hyundai, proprio durante il periodo della crisi economica asiatica, l’azienda è riuscita con un’importante ristrutturazione a risollevarsi assorbendo un altro colosso: Kia, e da qui è iniziata la grande ascesa sui mercati internazionali. Nel capitolo del libro di economica del secolo scorso, sicuramente il paragrafo dedicato a Hyundai e a come sia riuscita a superare la crisi è considerato un esempio importante di alta finanza. Soprattutto, è una delle poche aziende virtuose che è riuscita a trarre vantaggio e a trovare quel trampolino di lancio, che oggi la rendono tra i leader dei colossi mondiali nella produzione di mezzi con tecnologie applicate all’avanguardia.

Le prime auto del brand

Il primo piano di strategia per arrivare sul mercato la Hyundai l’ha firmato con la Ford, era il 1968, quando iniziava con la produzione del modello Cortina. L’auto in questione era disegnata dalla casa dell’Ovale Blu e prodotta con pezzi importati dalla Gran Bretagna. Arriviamo al 1975, anno dove la prima vettura prodotta esclusivamente dalla Hyundai è stata la Pony, che il mercato ha ben accolto rivelandosi subito un’auto di successo. In particolare, la Pony era dotata di un motore Mitsubishi dalle ottime prestazioni ed era stata disegnata dal designer italiano Giorgietto Giugiaro.

Il 1998 è l’anno del modello Sonata, direttamente prodotto e progettato negli stabilimenti della Hyundai. Mentre l’Accent nasce nel 1994 ed è l’auto che ha saputo conquistare il mercato europeo, con le sue forme arrotondate e con una dotazione di serie completa. È stato uno dei primi modelli a montare entrambi gli airbag frontali, l’autoradio e i finestrini elettrici, al tempo considerati da alcune case optional.

Il successo dell’Accent trova, poi, un seguito nel 1999 quando viene rinnovata e vengono inserite le sospensioni MacPherson, uno schema che permette l’oscillazione indipendente delle ruote, i motori 16 valvole dalle prestazioni brillanti, rinnovata anche la tecnologia che ancora oggi è uno dei punti forti dell’azienda. La corsa alla scalata del mercato è datata 2005, con la produzione della terza serie del modello Accent, equipaggiata con motori a fasatura variabile, che oltre a sviluppare una buona potenza avevano la capacità di emettere una minore quantità di gas inquinanti.

Hyundai si affaccia al mondo sportivo e lo fa partecipando al mondiale di rally (WRC), proprio con la Accent. L’auto prese parte a ben quattro edizioni, dal 200 al 2003, il veicolo era equipaggiato da un motore 2 litri turbocompresso e capace di erogare i 300cv stabiliti dalla FIA per la competizione. Inoltre l’auto era a trazione integrale e montava un cambio sequenziale a 6 rapporti. I risultati, però, non furono soddisfacenti, a parte un buon quarto posto nella classifica costruttori ottenuto nell’anno 2002.
All’azienda il debutto sportivo ha comportato alcune difficoltà economiche, così li costruttore ha lasciato le competizioni per, poi, riprendere la sfida nel 2014 con la Hyundai i20.

L’anno del debutto della serie “i”

Hyundai non ha mai smesso di progettare e cercare di mettere sul mercato automobili proiettate nel futuro. Così, nel 2008 inizia la produzione della serie identificata dalla sigla’i’ seguita da un numero. La prima è il modello i30, cui fecero seguito la i10 e la i20. Quest’ultima, vista la sua popolarità, è riuscita ad approdare sul mercato europeo e indiano. Ricordiamo, inoltre, che la “i20” ha sostituito la Getz (un’utilitaria del 2002, nata per affiancare la berlina Accent) ed è stata progettata presso i nuovi stabilimenti Hyundai in Germania, dove aveva superato tutti i test Euro NCAP e Crash Test aggiudicandosi le 5 stelle, il massimo dei voti.

La serie “i” di Hyundai è molto proiettata ai dettami imposti dall’industria europea, tanto da consentire all’azienda sudcoreana di affermarsi definitivamente sul mercato al pari delle imprese di maggiore successo. In special modo, il reparto corse ha contribuito molto ai progressi tecnici, grazie a un ritorno del marchio nel WRC di ben altro effetto rispetto ai primi anni del 2000.

Il futuro passa anche dalle auto elettriche

Uno dei punti forti di Hyundai è quello di saper stare al passo con la tecnologia e l’innovazione. Ecco come all’alba dell’era dell’elettrico con i modelli Ioniq Hybrid e Kona affronta la grande sfida imposta al mondo automotive. In particolare la Ioniq è una vettura ibrida equipaggiata con il meglio che l’attuale ricerca è in grado di offrire. Mentre la Kona è il primo SUV compatto completamente elettrico, un veicolo proiettato nel futuro che sembra in grado di precorrere i tempi.

L’azienda porta avanti numerosi progetti legati alla tecnologia e prosegue nella sua strategia di espansione e diversificazione della gamma annunciando l’arrivo di un nuovo Sport utility vehicle compatto completamente elettrico. Il nuovo modello alla spina, che si colloca nel crescente segmento A, si chiamerà Inster, ma al momento la casa coreana si è limitata a diffondere soltanto alcuni dettagli. Le informazioni complete saranno disponibili in occasione del reveal ufficiale previsto al Busan international Mobility Show, il salone d’auto in programma alla fine del mese di giugno 2024 in Corea del Sud. Mentre il nome Inster è liberamente ispirato alle parole “innovativo” e “intimo” e rende omaggio alla vettura da cui il modello deriva, ovvero la Hyundai Casper, offerta dal 2021 sul mercato sud-coreano con il tradizionale propulsore alimentato a benzina.