Ken Okuyama Design Kode9, dalla Ferrari Enzo all’auto-astronave. Foto

L'ex direttore del design della Pininfarina inventa una supercar velocissima tra passato e presente

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Virgilio Motori

Redazione

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Forse non tutti sanno che il padre di molti modelli italiani di prestigio di qualche anno fa era un designer orientale, giapponese per la precisione. Costosissime auto di serie come Ferrari Enzo o la prima Maserati Quattroporte o esemplari unici come Ferrari P4/5 e la Maserati Birdcage 75th, tutte legate al brand Pininfarina, sono infatti nate sotto la direzione del design di Ken Okuyama. Nel 2007, il designer si è messo in proprio, con uno studio da lui diretto che si occupa anche di automobili.

E arriva ora una nuova proposta di auto futuribile, ma che ha più di un legame con le vetture del passato: il nome del prototipo è Kode9. Gli appassionati di auto coglieranno subito alcuni riferimenti a celebri modelli sportivi d’epoca, a cominciare dalla pinna della Jaguar D-Type degli anni ’50.

Anche i fari a goccia sui parafanghi sporgenti, con un muso schiacciato che sembra provenire da una formula 1 storica, sono citazioni intriganti; l’abitacolo a cupola fa un po’ pensare alle concept del dopoguerra, che sembravano una via di mezzo tra aerei e astronavi, mentre sulle ruote campeggiano dei parafanghi sporgenti ad arco solo nella parte superiore della ruota, che danno uno stile particolare alla fiancata. Curioso anche il modo di trattare le luci posteriori, come un’unica linea di contorno, con uno scarico centrale integrato di forma triangolare e uno scivolo per distribuire meglio i flussi d’aria.

Un gran lavoro di aerodinamica, di ottimizzazione dei pesi (il valore dichiarato è di 890 kg) e anche di raffreddamento del motore, che, anche se non si capisce dall’estetica, è posto dietro, ed è raffreddato in modo un po’ misterioso, visto che le prese d’aria non si vedono. Il motore, comunque, c’è: è un 4 cilindri da 370 CV, che grazie al peso ridotto dovrebbe garantire ottime prestazioni, insieme a sospensioni e freni regolabili per l’utilizzo sportivo.

La colorazione ricorda le auto da corsa storiche giapponesi, e in effetti la concept è stata presentata a Tokyo, mettendo in risalto anche le moderne tecnologie di produzione: il telaio in alluminio, alcuni elementi in carbonio, la tecnologia della stampa in 3D dopo la creazione dei bozzetti e l’elaborazione al computer. Chissà se diventerà mai un’auto per qualche facoltoso cliente, così come è avvenuto per gli esemplari unici di Pininfarina ideati da Okuyama.

(a cura di OmniAuto.it)