Nuova Lada Niva, il fuoristrada che non arriverà mai

La nuova Dacia Duster avrebbe avuto una sorella, la Lada Niva 2024 che non arriverà mai su strada dopo la rottura tra Renault e la russa AvtoVAZ 

Foto di Tommaso Giacomelli

Tommaso Giacomelli

EDITOR AUTOMOTIVE

Nato e cresciuto a Lucca, laureato in Giurisprudenza a Pisa, sono riuscito a conciliare le due travolgenti passioni per auto e scrittura. Una grande fortuna.

Alzi la mano chi non conosce la Lada Niva, il mitico fuoristrada ex-sovietico che ha conquistato consensi e apprezzamenti anche a Occidente, quando l’Europa e il mondo intero erano ancora divisi in due blocchi. Nonostante l’incedere del tempo e un mondo completamente ribaltato rispetto agli esordi, la Lada Niva è arrivata fino ai giorni nostri in modo quasi immutato. Piccoli aggiornamenti qua e là, ma la sua anima è stata perfettamente conservata. Spartano ma robusto, pronto a solcare ogni tipo di terreno, il 4×4 di matrice russa avrebbe avuto nel suo futuro una nuova vita, grazie alla Renaulition varata dal Gruppo francese che deteneva i diritti sul Marchio Lada.

Purtroppo, a seguito del conflitto bellico nato nel febbraio del 2022 tra Russia e Ucraina, con l’invasione delle truppe di Putin nel territorio del “granaio d’Europa“, molte cose sono cambiate. La prima, inevitabile, è stata la rottura tra Lada e Renault, che di fatto ha accantonato i progetti nel cassetto, compreso quelle della nuova Lada Niva. Se le cose fossero andate in un’altra maniera, oggi il mondo automotive avrebbe festeggiato una vera sorella della neonata Dacia Duster, che avrebbe stuzzicato la fantasia di più di un’automobilista. Non è un caso che il prototipo intravisto in un bozzetto del 2021 aveva fatto impazzire il popolo del web.

Un investimento stroncato

Nel 2018 veniva presentato un suggestivo concept della futura Lada Niva, chiamato Lada 4×4 Vision Concept, dal profilo molto muscolare, con delle sezioni laterali lungo i passaruota molto vistose. Soluzioni stilistiche che, in qualche modo, emergono dallo stile avvincente della recente Dacia Duster, il versatile SUV presentato di recente e pronto a rinnovare i fasti della vecchia generazione. Nel 2021 poi, come dicevamo, appariva un bozzetto della Niva più familiare alle linee della macchina originale, un po’ squadrata e retrò, che accese la passione di coloro che amano la Lada Niva prima maniera. Sulla calandra spiccava proprio il nome “Niva” in bella mostra, affiancato da faretti simili a quelli del passato. Un’operazione analoga a quella della Renault 5 E-Tech.

L’idea originale nella sinergia tra Renault e AvtoVAZ  era quella di continuare a produrre dei veicoli dal prezzo accessibile, fondati su tecnologie collaudate e affermate. Dunque, la futura Niva avrebbe poggiato su una piattaforma solida e sicura, e avrebbe avuto – con ogni probabilità – il supporto di una motorizzazione a GPL, seguendo l’esempio positivo messo in mostra dalla gamma Dacia, che ha spopolato con questo genere di alimentazione. Garantita, come da tradizione, la trazione integrale imprescindibile per questo modello.

Lada ha preso un’altra strada

Il lancio della nuovissima Niva nel 2024 segnerà sicuramente una data importante per Lada in Russia, ma aprirà anche nuovi orizzonti per il marchio“, diceva Yves Caracatzanis, CEO del Gruppo AvtoVAZ. Inutile ribadire le motivazioni per le quali questo scenario sia cambiato, ma nel 2024 la nuova Lada Niva basata sulla piattaforma CMF-B non ci sarà. Il 16 maggio 2022 il Ministero del Commercio e dell’Industria russo annunciò il trasferimento delle azioni Renault alla proprietà statale. Il cordone ombelicale con il costruttore transalpino venne tranciato, tuttavia la Régié ha ancora l’opzione di riacquistare i diritti perduti. Chissà se in un futuro ci sarà spazio e modo per riscrivere una storia insieme.