In arrivo le prime Tesla ‘europee’

La multinazionale americana apre il primo stabilimento europeo in Germania e parte subito con le consegne. Entusiasmo per Musk, ma non tutti sono contenti

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Redazione

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Dopo due anni di lavoro, accompagnati da tante proteste e controversie legali e burocratiche, Tesla è pronta a iniziare un nuovo e ricco capitolo della propria storia. Dagli Stati Uniti all’Europa, non tanto per la vendita che va spedita anche nel Vecchio Continente, ma quanto all’assemblaggio delle auto dell’azienda di Elon Musk che ha dato il via al processo nella fabbrica di Gruenheide, alle porte di Berlino.

Tesla sbarca in Europa, la nuova sfida

Non è stato un traguardo raggiunto con semplicità dalla multinazionale americana, che negli ultimi due anni ha dovuto far fronte a non pochi grattacapi e superare diversi ostacoli. L’apertura dei cancelli dello stabilimento tedesco, che è stato festeggiato dall’amministratore delegato Musk alla presenza del cancelliere Olaf Scholz, è stato accolto con entusiasmo e sin da subito il lavoro si è fatto notare.

In occasione dell’apertura, infatti, sono stati consegnati 30 esemplari delle prime Model Y Performance prodotte in fabbrica. Un grande inizio per lo stabilimento di Gruenheide, che si è trovata ad affrontare un lavoro importante “sotto osservazione”. Il nuovo complesso, a detta di esperti e analisti, alza infatti l’asticella della sfida lanciata dalla stessa Tesla ai grandi costruttori tradizionali e alle Case tedesche, trovandosi a pochi chilometri dagli stabilimenti di Volkswagen, BMW e Mercedes di Wolfsburg, Stoccarda e Monaco di Baviera.

Annunciato nel novembre 2019 ed entrato in funzione nel 2022, lo stabilimento è il quinto di Tesla e il più avanzato e moderno per l’azienda. Investimento da oltre 5 miliardi di euro, per una struttura che occupa una superficie di 227 mila metri quadrati su un’area complessiva di 300 ettari e, quando tutte le unità saranno operative a pieno regime, impiegherà circa 12.000 dipendenti.

Il traguardo di Tesla per la logistica

Oltre a mettersi col fiato sul collo sulle “rivali” tedesche e europee, Tesla col nuovo impianto europeo potrà cercare di superare le attuali difficoltà logistiche legate al trasporto dei veicoli da Usa e Cina. L’obiettivo è infatti quello di accorciare i tempi di consegna e di fornire una spinta alle vendite sui mercati europei, tentando dunque di rendere più efficienti ed efficaci le attività produttive e commerciali.

Elon Musk, come suo solito, non ha fatto passare inosservata l’inaugurazione dell’impianto di Gruenheide. Dopo aver festeggiato danzando, l’amministratore delegato di Tesla ha sottolineato che con l’apertura della struttura tedesca si è scritta una nuova ed importante pagina per la multinazionale. “Un grande giorno” ha commentato il CEO.

La festa però è stata “guastata” dalle nuove proteste di chi quella fabbrica a Gruenheide non la vuole. I manifestanti hanno protestato contro le auto elettriche di Tesla che sono “tutt’altro che rispettose del clima” nella produzione, nell’uso e nello smaltimento. A causa delle proteste un tronco della vicina autostrada A10 è stata chiusa per la presenza dei manifestanti che hanno fatto sentire nuovamente la loro voce nonostante il fallimento dei movimenti degli ultimi anni che si erano posti l’obiettivo di non permettere la costruzione dell’impianto in Germania. Ma Musk ha vinto ancora e con il nuovo stabilimento è pronto ad andare sempre più all’attacco dei brand che hanno fatto la storia del mercato delle auto in Europa e nel mondo.