L’Alfa Romeo Milano non è una novità: esiste già da decenni

Il nuovo SUV di Alfa Romeo si chiamerà Milano, l’annuncio ufficiale è arrivato: ma forse non tutti sanno che il Biscione aveva già usato questo nome

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Laura Raso

CONTENT EDITOR, AUTOMOTIVE SPECIALIST

Cresciuta nel paese della Moto Guzzi, coltiva la passione per i motori e trasforma l’amore per la scrittura in lavoro, diventando Web Content Editor esperta settore automotive.

Alfa Romeo Milano: ecco il nome del nuovo SUV che verrà lanciato dalla Casa di Arese, recentemente confermato in maniera ufficiale dal brand italiano. Un nome, una garanzia, secondo Alfa Romeo. A discapito di quello che tutti, noi compresi, credevano, il primo crossover di segmento B del marchio renderà omaggio al capoluogo lombardo e non si chiamerà Brennero.

Alfa Romeo Milano 2.0

Ebbene sì, 2.0: il nome scelto oggi da Alfa Romeo per il nuovo B-SUV compatto infatti è già stato utilizzato in passato, ma non tutti lo sanno. Niente Brennero, come si pensava e ipotizzava da tempo ormai. L’omaggio alla città meneghina non è comunque una novità, anzi, dovremmo definirlo un vero e proprio ritorno per il Biscione.

In passato il nome Milano venne usato per contraddistinguere un’altra vettura del marchio italiano, ma al di fuori del nostro Paese: era così che si chiamava infatti la mitica Alfa Romeo 75 per il mercato del Nord America. Modello venduto oltreoceano dal 1987 al 1989 e rimasto invece sul mercato italiano dal 1985 al 1993, riscuotendo un buon successo. E quindi: Alfa Romeo 75 e Alfa Romeo Milano erano di fatto la stessa vettura, ma c’erano alcuni piccoli dettagli che facevano la differenza tra il modello italiano e quello americano.

La versione realizzata dalla Casa per il mercato oltreoceano infatti aveva un frontale differente, nato per esigenze di omologazione negli Stati Uniti: il paraurti era diverso, più sporgente. Non c’erano poi altre particolari differenze tre i due modelli, né per quanto riguarda l’esterno, né per quanto riguarda l’abitacolo. C’è da sottolineare solo che sulla versione destinata agli Stati Uniti venivano usati alcuni tessuti particolari per gli interni, diversi da quelli scelti per lo stesso modello lanciato sul mercato italiano.

Com’era fatta l’Alfa Romeo Milano degli anni Ottanta

Innanzitutto l’auto era stata lanciata sul mercato USA per assecondare le esigenze di tutti i clienti che volevano stringere tra le mani un vero capolavoro italiano, e per questo era disponibile in quattro differenti allestimenti – Silver, Gold, Platinum e Verde – il motore era un V6 e l’auto era venduta nella variante 2.5 e 3.0, la prima con 156 CV e 206 Nm, la seconda destinata alla variante Quadrifoglio Verde, con 188 CV di potenza e 250 Nm di coppia.

L’Alfa Romeo 75 destinata all’Italia

Per quanto riguarda invece il modello dedicato all’Italia, possiamo dire che in questo caso la gamma di motorizzazioni era più ampia. In Italia ed Europa infatti l’Alfa Romeo 75 è stata venduta con motori a quattro cilindri 1.6, 1.8 e 2.0 a benzina, 2.0 e 2.4 diesel, oltre alle varianti disponibili anche in America, 2.5 V6 e 3.0 V6. Si partiva da una potenza di 95 CV (per la 2.0 turbodiesel) fino ad arrivare a un massimo di 192 cavalli della Quadrifoglio Verde.

Modello sportivo e potente quest’ultimo, ancora oggi il Quadrifoglio contraddistingue i modelli più veloci e potenti del brand, che scattava da 0 a 100 km/h di 7,5 secondi e raggiungeva la velocità massima di 222 km/h. Alfa Romeo realizzò anche la 75 da corsa con lo stesso 3.0 V6 della Quadrifoglio, ma con 204 CV, e le varianti da 280 CV e, la più potente di tutte, da 400 CV e  uno scatto da 0 a 100 km/h di 4,87 secondi.