“Auto ad idrogeno, tecnologia dallo spazio”. Lo dice l’astronauta Guidoni

Intervista all'astronauta Umberto Guidoni che spiega come le celle a combustibile sperimentati nello spazio vengono applicate alle auto ad idrogeno

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Redazione

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Quando pensiamo alle auto a zero emissioni e ai trasporti green la prima tecnologia che ci viene in mente è quella del motore elettrico, ma abbiamo alternative ancora più ecologiche, per esempio l’auto ad idrogeno. Ne ha parlato l’astronauta Umberto Guidoni, uno dei primi italiani ad andare nello spazio, che in un’intervista a superEva ha spiegato quali applicazioni sono state portate sulla Terra a partire dagli esperimenti fatti nello spazio.

“Una delle tecnologie che sono state sviluppate per lo spazio perché lì non era facile portare un generatore elettrico diesel è stata quella delle celle a combustibile – ha raccontato l’astronauta  Umberto Guidoni a superEva – Le celle a combustibile utilizzano idrogeno e ossigeno che sono due gas presenti sui veicoli spaziali e le fanno interagire ad una temperatura relativamente alta per produrre energia elettrica. Il prodotto di scarto è l’acqua, quindi gli astronauti poi la bevono. Oggi le celle a combustibile sono l’elemento base delle macchine ad idrogeno”.

Come ha spiegato l’astronauta, queste celle a combustibile utilizzano due elementi, idrogeno e ossigeno, facili da trovare in natura. Attraverso un processo inverso a quello dell’elettrolisi, le celle spezzano le molecole di idrogeno in ioni positivi ed elettroni e convertono l’energia chimica di un combustibile in energia elettrica e calore senza utilizzare cicli termici. Gli scarti di questo processo sono costituiti da acqua, un elemento che può essere rilasciato nell’ambiente senza inquinare. Quindi si hanno zero emissioni e scorie completamente pulite.

La produzione di energia attraverso le celle a combustibile che sfruttano l’idrogeno è stata proprio la tecnologia utilizzata dagli Space Shuttle mandati nello spazio dalla Nasa. Idrogeno e ossigeno si trovano all’interno del serbatoio esterno, quell’elemento gigantesco che sulla rampa di lancio vediamo attaccato alla navetta e viene abbandonato dopo dieci secondi dallo spegnimento dei motori. L’energia sprigionata è quella che genera la propulsione iniziale del razzo e lo spedisce nella sua ritta fuori dall’atmosfera terrestre.

Dallo spazio alla strada il passo è breve e diverse case automobilistiche stanno progettando nuovi modelli che sfruttano questa tecnologia che potrebbe davvero ridurre la presenza di sostanze inquinanti nell’aria. La Toyota Mirai è stata una delle prime auto ad idrogeno presentate al pubblico, ma ricordiamo anche l’altra giapponese la Honda che sta sperimentando molto in questo settore. In Europa la Volkswagen ha presentato al Salone di Ginevra la variante ad idrogeno della Golf e l’italiana Pininfarina sta facendo ricerca legata alle supercar. Ma non sono le uniche case automobilistiche interessate a questa innovazione e nel futuro prossimo potremo vedere sempre più auto green con motore ad idrogeno.