Tutor autostrada: dopo quanto arriva la multa

Tutor e autovelox sono i più odiati dagli automobilisti: strumenti di rilevazione della velocità su strade e autostrade, che “stampano” multe a raffica

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Laura Raso

automotive specialist

Cresciuta nel paese della Moto Guzzi, coltiva la passione per i motori e trasforma l’amore per la scrittura in lavoro, diventando Web Content Editor esperta settore automotive.

Pubblicato: 21 Agosto 2023 10:19

I Tutor autostradali, come gli autovelox, sono molto temuti dagli automobilisti. La differenza però è che i Tutor si trovano lungo le autostrade italiane e, al contrario dei velox – che scattano la foto a chi passa a velocità sostenuta all’istante – calcolano il tempo medio di percorrenza delle auto dal varco d’entrata al varco d’uscita.

Per questo, non è possibile diminuire la velocità – e la possibilità di prendere la multa – semplicemente rallentando all’ultimo momento, come invece accade con l’autovelox. I Tutor devono essere segnalati da appositi cartelli, che indicano – ai fini della trasparenza amministrativa – che il tratto autostradale è appunto soggetto a rilevazioni della velocità di percorrenza.

La sanzione arriva poi a casa in un secondo momento, e sono tanti gli automobilisti che si preoccupano di riceverla perché si accorgono di aver viaggiato oltre i limiti consentiti. E allora vediamo quanto ci mette la multa ad arrivare e a quale velocità si rischia.

Quando arriva la multa Tutor

Se il Tutor autostradale rileva una velocità oltre i limiti prescritti dalla legge, allora invia i dati del veicolo e la velocità di percorrenza alle autorità, che ci occupano poi della contestazione. La Polizia riceve il verbale e si occupa di emanare e inviare la multa. Nel farlo, deve tenere conto dei margini di tolleranza. Il verbale viene poi inviato al trasgressore che viaggiava oltre i limiti consentiti in autostrada.

La legge indica che la sanzione deve essere notificata entro 90 giorni dal momento in cui è avvenuta la rilevazione. Il tempo inizia a decorrere quindi dal momento dell’infrazione al Codice, non dalla data in cui la Polizia redige il verbale. Termina nell’esatto momento in cui la notifica arriva all’ufficio postale.

Se la multa viene notificata dopo i 90 giorni previsti dalla legge, allora può essere contestata per il ritardo. L’automobilista in quel caso ha la possibilità di fare ricorso al Giudice di Pace o al Prefetto, evitando di pagare la multa (il ricordo deve essere fatto entro 30 giorni dalla ricezione della contestazione).

Attenzione perché il decreto del Mims datato 3 agosto 2022 vieta le multe multiple per la stessa infrazione, visto che quelle elevate dai Tutor autostradali sono notificate in differita. Ricordiamo che lo scopo dei Tutor, come anche degli autovelox, non dovrebbe essere quello di far cassa (come purtroppo spesso accade, tanto da portare i cittadini a compiere un vero e proprio attentato contro l’autovelox) ma solo a rendere le strade più sicure, incentivando il rispetto dei limiti di velocità.

A che velocità rischi la multa

Innanzitutto i Tutor captano la velocità di tutti i veicoli che passano su un tratto stradale lungo in genere tra i 10 e i 15 chilometri. Rilevano la velocità media e, quando è oltre il limite, la inviano alle autorità insieme ai dati del mezzo stesso.

Non funzionano come gli autovelox, che rilevano la velocità immediata. Per questo le brusche frenate sono inutili, oltre che pericolose. L’obiettivo è aumentare la sicurezza stradale, e Autostrade per l’Italia afferma che dall’introduzione dei Tutor gli incidenti si sono ridotti del 70% circa.

Nell’articolo 142 del Codice della Strada sono scritte le sanzioni che rischia l’automobilista che viaggia oltre i limiti, che ovviamente aumentano a seconda dell’eccedenza di velocità:

  • chi viaggia fino a 10 km/h sopra il limite, rischia 41 euro di multa;
  • tra 10 e 40 km/h oltre il limite, multa da 169 euro e decurtazione di 4 punti dalla patente;
  • oltre i 60 km/h: multa da 829 euro, decurtazione di 10 punti e sospensione della patente da 6 a 12 mesi.