Con l’arrivo di gennaio, ci addentriamo sempre di più nel clou dell’inverno, dove la stagione tende a stringere il nostro emisfero nella morsa gelida delle fredde giornate di inizio anno. Per molti motociclisti è un periodo di pausa, riposo e preparazione alla primavera, ma per altrettanti è l’occasione di continuare a girare, testando resistenza fisica e prestazioni della propria moto.
In questo periodo, oltre alla voglia smisurata di non concedere al nulla nemmeno un raggio di sole che sfiora la terra nelle ore più calde, c’è anche in fitto calendario di appuntamenti per gli irriducibili disposti a raggiungere località innevate in moto e condividere un bicchiere di vino caldo aromatizzato davanti ad un falò con altri stoici centauri. Come sempre, in questi raduni e lungo le strade, si possono incontrare moto di tutti tipi. Ma se dovessimo dare qualche indicazione su cosa è particolarmente adatto a circolare nella stagione più rigida, potremmo trovare fra le mille proposte cinque moto ideali per l’inverno
BMW R 1250 RT
La classica turistica bicilindrica di Monaco di Baviera (nella foto sopra) non ha bisogno di presentazioni e gli appassionati ne sono ben consapevoli. E’ una delle gran turistiche più comode sul mercato e grazie ad un motore bicilindrico boxer con fasatura variabile, spinge bene sin dai regimi più bassi. Nonostante i quasi 280 chilogrammi di peso, è una moto molto agile e adatta alla guida nel misto più impegnativo. I 136 Cv a disposizione sono erogati in maniera dolce, ma decisa e percorrere lunghe distanze non è affaticante data la grande protezione aerodinamica. Dotata di borse (perché senza non avrebbe senso), diventa la miglior scelta in ogni giorno dell’anno. Un particolare vantaggio collaterale è dato dalla sporgenza dei cilindri che involontariamente scaldano i piedi del motociclista che non teme di addentrarsi nei climi più rigidi.
KAWASAKI VERSYS 1000 SE GRAND TOURER
Dalla prima Versys uscita nel 2006 è passato il tempo necessario per vedere cambiare consistentemente le moto. Kawasaki ha mantenuto la stirpe di questa fortunata crossover, migliorandola e aggiornandola in tutto, arrivando a sfornare una regina del segmento come la 1000 SE Grand Tourer. Equipaggiata con il quattro cilindri da 1.043 cc sprigiona 120 Cv che alleggeriscono i 257 chilogrammi di peso. Comoda e veloce, grazie ad un’erogazione fluida non sembra la maximoto piena di soluzioni tecnologiche adatte a tutte le situazioni. Il set di valige laterali e bauletto valorizzano questo modello che diversamente non renderebbe come grande viaggiatrice per tutte le occasioni. Su tutte le versioni è presente la piattaforma inerziale che controlla trazione e ABS, mentre colo sulla SE Grand Tourer, le sospensioni elettroniche sono di serie. Un vantaggio proprio nel periodo più freddo dell’anno dove è fondamentale avere il massimo controllo su fondi e asfalti sporchi e poco aderenti.
URAL 750
Se c’è qualcuno che s’intende di inverno sono certamente i russi che già nel 1936, all’alba del Secondo conflitto mondiale si resero conto che sarebbe stato strategico avere dei mezzi leggeri adatti agli spostamenti più difficili. Figlio del patto Molotov-von Ribbentrop o di una semplice prova di copiatura, nacque quella che oggi è la Ural, attualmente sul mercato con un modello di sidecar 750 moderno, ma pressoché invariato nei principi costruttivi con cui è stato progettato più di ottant’anni fa.
Per definizione il sidecar si adatta molto bene al trasporto di cose e persone che nella carrozza laterale possono stare comodi e ben protetti da freddo e intemperie. Più normale è la condizione del guidatore che riceve le intemperie come su una moto classica, ma tende a fare la fila come in auto. Prende il nome dalla località Irbit, sui monti Urali al confine con la Siberia dove fu spostato lo stabilimento in pianta stabile dopo una prima produzione a Mosca. Una moto concepita a queste latitudini non può che essere una macchina da inverno inarrestabile. Il motore boxer offre lo stesso effetto di “scaldapiedi” riscontrato sui modelli BMW da cui la Ural prende totale ispirazione tecnica, ma la vera forza di questo sidecar è nell’albero di trasmissione che distribuisce il moto anche alla terza ruota.
ROYAL ENFIELD HIMALAYAN
Chi s’intende di spostamenti sa cosa serve per arrivare a destinazione, magari per consegnare merce o portare figli a scuola, incontrare persone per piccoli affari o vendere e acquistare beni di prima necessità lungo strade non ben asfaltate. Laddove la vita quotidiana si svolge spesso a bordo di una motocicletta e necessariamente prosegue durante l’inverno, le Royal Enfield sono una garanzia. India e Nepal sono i maggiori utenti di queste moto dalla lunga storia e ancora rappresentano il modello principale quasi scontato della mobilità indo-asiatica. Arrivata sul nostro mercato da qualche anno con proposte molto interessanti, l’Himalayan è la tuttofare che può attraversare l’inverno senza troppa fatica anche alle nostre latitudini.
Con i 23 Cv del suo monocilindrico da 411 cc è sicuramente economica nei consumi, ma ciò non deve trarre in inganno sulle prestazioni che, tolta la velocità di punta, sfodera caratteristiche di moto da città efficace in tutte le situazione extraurbane. Una fuoristrada prestata al quotidiano che fornisce comfort, protezione con i dovuti accorgimenti e accessori originali come il parabrezza e anche una discreta capacità di carico se ben aiutata da borse e portapacchi. E’ perfetta per chi non rinuncia mai a muoversi su due ruote e la ciclistica con le sospensioni morbide, aumenta la comodità del manubrio alto e della posizione centrale della seduta.
DUCATI DESERT X
Chiamata in causa già varie volte, la Ducati Desert X è ancora la miglior proposta della casa di Borgo Panigale per chi non conosce stagionalità. E’ un prodotto dalle caratteristiche uniche che ben si adatta all’asfalto come ai percorsi fuoristrada. La bravura di chi l’ha progettata è stata quella di creare una vera enduro da chi sapeva fare tra le migliori moto stradali del mondo, risultando la versatilità allo stato puro. Desert X sa essere estrema, quanto molto adatta al quotidiano e questo è un vantaggio sempre.
Il bicilindrico da 937 cc, per produrre 110 Cv di godimento, sprigiona una certo calore che fa dimenticare il termometro. Tra le mappature presenti si può contare su due configurazioni offroad, l’Enduro e la Rally, con le quali ce la caveremmo benissimo anche in questa stagione qualora decidessimo di salire per un sentiero o attraversare i campi in totale libertà. Anche per questa moto esistono accessori da viaggio fondamentali in inverno come manopole riscaldate, paramani, portapacchi posteriore e set di valigie laterali coordinate. Peccato lasciarla in garage.