La Formula 1 in Arabia: Ferrari ci crede, tensione in casa Red Bull

Il Mondiale di F1 arriva a Jeddah. Se la Ferrari cercherà di confermare i buoni riscontri del Bahrain, in Red Bull la faida interna potrebbe creare tensioni

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Eleonora Ottonello

Esperta di Formula 1

Nata a Genova nel 1987, scrivo per passione. Nel quotidiano mi divido tra la vita di addetta alla vendita e quella di educatore cinofilo. Grande appassionata di Formula 1, nel 2007 iniziai a collaborare con svariati siti del settore. Inviata anche sul campo, niente mi fa esplodere il sorriso come vedere le monoposto sfrecciare sull'asfalto

Il Mondiale di F1 è appena cominciato da una settimana ma a tenere banco sono, giorno dopo giorno, le questioni extra pista. Come se la vittoria ottenuta da Max Verstappen a Sakhir non sia importante, gli appassionati sembrano aver perso di vista anche la ritrovata competitività della Ferrari. Nonostante il Cavallino Rampante sia riuscito a salire solamente sul gradino più basso del podio con Carlos Sainz, la SF-24 ha mostrato un netto passo in avanti rispetto allo scorso anno. E chi nega questo fatto o è cieco o, altrimenti, capisce poco e niente di F1.

Uno dei problemi principali che ha influenzato la stagione 2023 degli alfieri della Rossa riguardava le molteplici complicazioni a livello di pneumatici (ovviamente senza dimenticare la differenza sul passo gara dalla Red Bull). Ora, apparentemente risolti quei problemi, il Cavallino può suonare ufficialmente la carica. Oltre a essere migliorata proprio per quanto riguarda la gestione delle gomme, la Ferrari 2024 è anche una vettura molto più guidabile, stabile e competitiva nelle curve a medio-alta velocità. Condizione che permette agli alfieri della Rossa di andare all’attacco degli avversari senza perdere eccessiva prestazione.

Se Sainz è riuscito a spingere e a mantenersi a distanza ravvicinata dalla Red Bull di Perez, anche Leclerc, una volta tenuto sotto controllo il problema ai freni che ha condizionato la sua gara, ci ha provato ad andare all’attacco della Mercedes di Russell. Una circostanza nettamente diversa rispetto a quanto siamo stati costretti a commentare nel 2023.

Horner-gate: la fine è ancora lontana

La questione Horner è tutt’altro che finita. Anche se, almeno in Bahrain, la Red Bull si è portata a casa la prima doppietta della stagione, il fortino di Milton Keynes, sede della scuderia austro-inglese, potrebbe rischiare di implodere su sé stesso, sfracellandosi sull’asfalto come un castello fatto da carte da gioco.
Venerdì scorso Christian Horner, Team Principal, è stato completamente assolto dall’investigazione esterna nata a seguito di una denuncia di molestie da parte di una dipendente. Nel bel mezzo del fine settimana di F1, proprio a termine delle FP2, una email anonima è stata inoltrata a decine tra giornalisti, Liberty Media e altri protagonisti del paddock, con un link a una cartella di Google Drive contenente “presunti” screenshot relativi al Horner-gate.

Con l’obiettivo (però poco riuscito) di dissipare ogni dubbio, proprio la domenica, il Team Principal della Red Bull si è presentato in circuito in un forzato mano nella mano con la moglie, Geri Halliwell. Se il clima di unione familiare non sembra essere dei migliori a vedere dalle “paparazzate” scattate alla coppia, nemmeno l’atmosfera in Red Bull è così distesa. Fonti riferiscono che Jos Verstappen, padre di Max, avrebbe deliberatamente accusato Christian Horner di aver fatto a pezzi la squadra, lasciando intendere che il futuro del figlio, nonostante un contratto valido fino al 2028, potrebbe essere lontano dalla Red Bull.

Max verso la Mercedes?

È guerra aperta tra Jos Verstappen, padre di Max, e Christian Horner. Ancora di più se, effettivamente quanto emerso nelle ultime ore si rivelasse vero. Secondo alcune indiscrezioni della stampa spagnola la dipendente che ha accusato il Team Principal della Red Bull di comportamenti inappropriati sul luogo di lavoro, intratterrebbe una relazione sentimentale con Verstappen senior (che tra l’altro è indicato come fautore della mail con i contenuti incriminati). Proprio a causa di questa spaccatura all’interno della Red Bull, non è così scontato che Max Verstappen possa trasferirsi altrove.

Proprio in Bahrain sono state scattate delle foto del padre dell’attuale Campione del Mondo di F1 impegnato in un colloquio fitto con Toto Wolff, boss della Mercedes. Un’ipotesi che non sarebbe più così irrealizzabile. Anche se è facile immaginare che, se effettivamente si fosse trattato di mercato piloti la coppia avrebbe trovato un luogo meno “fotografato” nel quale appartarsi per parlare, sembra proprio che Verstappen senior abbia dato il proprio ultimatum alla Red Bull: o fanno fuori Horner o a prendere il volo sarà suo figlio.

E qui la Mercedes giocherebbe un ruolo fondamentale. La scuderia tedesca, sfruttando la spaccatura interna del team di Milton Keynes, potrebbe assicurarsi un sostituto vero, e non un semplice rimpiazzo, per Lewis Hamilton, che nel 2025 passerà alla Ferrari. Tutto dipenderà da come la Red Bull risolverà il caso: l’alto dirigenza cederà al pressing di Verstappen oppure permetterà a Horner di rimanere in sella? Spetterà ai posteri l’ardua sentenza.

In F1 hanno aperto una nuova investigazione

Come se lo scandalo che ha travolto la Red Bull e Horner in prima persona non fosse già sufficiente di suo, proprio in questi ultimi giorni a finire sotto inchiesta è stato anche il Presidente della FIA, Mohammed ben Sulayem.
Il numero uno della Federazione Internazionale, oltre a essere investigato per presunte interferenze sul risultato di un GP di F1, sarebbe stato accusato per aver provato a influenzare i funzionari a non omologare il circuito cittadino di Las Vegas, evento per il quale la stessa F1 si era mossa per la sua promozione. Tra un mese circa verrà pubblicato un report su quanto accaduto e una cosa è certa: la categoria massima dell’automobilismo sportivo potrebbe trovarsi, di nuovo, in mezzo a un terribile scandalo.

Il circuito

Il circuito di Jeddah è un cittadino temporaneo che sorge nella città di Gedda, seconda città più grande dell’Arabia Saudita dopo Riad, la capitale. Progettato dall’architetto tedesco Hermann Tilke, dopo quello di Spa-Francorchamps, è il circuito più lungo del Mondiale è sicuramente uno dei più veloci, secondo solo al tracciato di Monza. Il suo debutto nel campionato di F1 è datato 5 dicembre 2021.
Costituito da 27 curve, 11 a destra e 16 a sinistra, sebbene sia il tracciato col più alto di curve tra tutti quelli del Mondiale, possiamo dire che i tornanti veri, quelli che mettono davvero alla prova piloti e vetture, sono pochi. E più che altro quasi tutti inseriti nel primo settore, quello maggiormente guidato.

Per la parte restante della sua percorrenza, la pista è caratterizzata da velocissime curve ad alta percorrenza. Proprio a causa dell’elevata velocità che si tocca sul circuito di Jeddah e, anche a causa del numero di incidenti avvenuti durante la gara del 2021, sono state apportate alcune modifiche finalizzate al rendere migliore la visibilità per i piloti.