Lutto nel motociclismo per Noriyuki Haga, il figlio muore in gara

Il mondo del motociclismo viene sconvolto dalla prematura morte di Ryota Haga, 21enne figlio del leggendario Noriyuki, gloria della Superbike

Foto di Tommaso Giacomelli

Tommaso Giacomelli

giornalista automotive

Nato e cresciuto a Lucca, laureato in Giurisprudenza a Pisa, sono riuscito a conciliare le due travolgenti passioni per auto e scrittura. Una grande fortuna.

Pubblicato: 9 Settembre 2024 09:32

Tutti gli appassionati di motociclismo conoscono un nome che ha fatto vibrare le corde del cuore, grazie al suo stile di guida audace e battagliero, da vero samurai: Noriyuki Haga. Il nipponico è uno dei grandi interpreti del passato, scolpito nella pietra della Superbike, il campionato nel quale si è tolto più soddisfazioni. Amatissimo anche in Italia, per via della sua voglia di parlare la nostra lingua, Noriyuki oggi vive un dramma, probabilmente il peggiore che un essere umano possa affrontare: la perdita di un figlio. Ryota Haga, di appena 21 anni, è scomparso in un incidente durante una gara motociclistica in Giappone, nella classe Supersport 600 dell’All Japan Road Race Championship disputata sul circuito Autopolis.

La tragica notizia

La notizia della scomparsa del giovane Haga è stata diffusa via social dal fratello maggiore Akito, anche egli motociclista, e dalla Yamaha che, riportando l’annuncio di Akito, ha scritto: ”Notizie devastanti dall’All Japan Road Race Championship di oggi riguardanti Ryota Haga, figlio di Noriyuki. Inviamo le nostre più sincere condoglianze alla famiglia Haga in queste tragiche circostanze”. Il 21enne scattava dalla quarta posizione, ma allo spegnimento dei semafori la sua Yamaha R6 è rimasta ferma, venendo centrata da altre due moto provenienti dalle file successive della griglia di partenza.

Una dinamica che sconvolge e una morte che arriva in modo drammatico e fatale. Un destino che un giovane pilota non meritava e che travolge una famiglia intera che alle moto ha sempre dedicato tutto quanto, e anche di più. Questo sport sa essere crudele e, purtroppo, aggiungiamo un’altra vittima all’elenco fra coloro che hanno perso la vita troppo presto in questi freddi circuiti.

La carriera di Ryota Haga

Ryota Haga si stava mettendo in mostra in patria, nel suo Giappone. Pochi anni fa aveva preso parte anche ad alcuni eventi del Campionato Italiano Velocità, che gli erano serviti per mettere in cascina un po’ di esperienza e per fare il classico apprendistato con la materia. Durante la scorsa stagione, Ryota, legato a Yamaha, aveva evidenziato delle spiccate doti, specialmente sul giro secco.

I risultati più che discreti gli avevano consentito di esordire anche nella categoria superiore con cilindrata portata a 1000. Il secondogenito di Noriyuki si era spesso ispirato al padre, come dimostrato dalla livrea del casco, pressoché identica a quella indossata dall’ex leggenda della Superbike. Immancabile poi il 41 come numero di gara, impiegato proprio dal genitore nel corso della sua carriera.

Chi è Noriyuki Haga

Lo abbiamo detto all’inizio, chi inizia ad avere qualche primavera sulle spalle si ricorda bene le peripezie di un funambolo della sella come Noriyuki Haga. Il nipponico è riuscito a ottenere ben 43 vittorie in carriera in Superbike, arrivate con due marchi: Yamaha e Ducati. Soltanto sfiorato, invece, il titolo iridato in tre occasioni differenti. Nel 2000 Haga si arrese a Colin Edwards, mentre sette anni dopo perse la sfida con James Toseland per soli due punti. Infine la beffa del 2009, firmata da Ben Spies, ancora una volta all’ultima gara.

Nonostante non abbia mai coronato il sogno di vincere quel campionato, ha comunque la soddisfazione di essere considerato un mito assoluto di questo sport che si riunisce attorno a lui per un caloroso abbraccio nel momento più difficile della sua vita.