MotoGP, Bagnaia vs Martín: sarà una volata senza respiro

Sono solo 13 i punti che separano i due contendenti al titolo: a tre Gran Premi (e sei gare) dal termine della stagione, il Mondiale è ancora tutto da decidere

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Giorgia Guarnieri

Giornalista di MotoGP

Comunicazione e sport sono da sempre due fedeli compagni di viaggio: dalla scrittura alle immagini, mi piace raccontare storie ed eventi sportivi.

Archiviata la “tripletta” intercontinentale, la MotoGP riprende fiato una settimana prima dell’ultimo trittico finale. Mancano solamente tre Gran Premi al termine di una stagione incredibile e la corsa al titolo è ancora apertissima, con Jorge Martín distante solamente 13 punti da Francesco Bagnaia

Da Sepang a Valencia, passando per il Qatar: tre gare (e tre Sprint) in altrettanti weekend, in cui sarà impossibile fare calcoli per i due contendenti al titolo. Come abbiamo visto più volte, infatti, in un solo fine settimana può succedere di tutto e i colpi di scena sono sempre dietro l’angolo. Attenzione, dunque, a non abbassare la guardia: ‘Pecco’ non può permettersi di gestire il vantaggio, così come ‘Martinator’ non può più commettere errori. Sarà una lunga volata, senza esclusione di colpi. E senza possibilità di riprendere fiato. 

Bagnaia, la fiducia ritrovata non basta 

Se fino alla Sprint Race del GP d’Indonesia l’inerzia sembrava essere tutta a favore di Martín, dalla successiva gara domenicale è arrivata la tanto attesa reazione da parte di Francesco Bagnaia, che a Mandalika ha colto un’importante vittoria, per la classifica e per il morale. Un trionfo ‒ complice anche la clamorosa scivolata del rivale spagnolo ‒ che ha ridato fiducia a ‘Pecco’, apparso smarrito dopo il terribile incidente del Montmeló.  

A questo ha fatto seguito l’ottimo secondo posto conquistato nella gara di in Australia [alle spalle di Johann Zarco, ndr]. Un weekend, quello di Phillip Island, che si è rivelato particolarmente positivo per Bagnaia: l’annullamento della Sprint Race e il contestuale quinto posto di Martín [frutto della scelta della gomma soft al posteriore, un azzardo che non ha pagato, ndr] hanno permesso al Campione del Mondo in carica di tornare momentaneamente a +27 sul rivale spagnolo. Un vantaggio che, però, è durato poco: nell’ultimo Gran Premio, infatti, l’en-plein di vittorie di ‘Martinator’ tra Sprint e gara ha fatto sì che il distacco tra i due si dimezzasse, diventando così di sole 13 lunghezze. 

Come abbiamo visto, la classifica può subire grandi variazioni da un weekend all’altro, rendendo di fatto molto difficile fare previsioni: impossibile, dunque, dormire sonni tranquilli. Bagnaia ne è perfettamente consapevole e sa quali sono i punti a cui prestare particolare attenzione. Uno su tutti la qualifica: negli ultimi Gran Premi, infatti, abbiamo visto ‘Pecco’ partire più arretrato rispetto a Martín, oltre ad essere costretto a passare dal Q1 in più di un’occasione.

Situazioni che hanno penalizzato Bagnaia, rimasto spesso “imbottigliato” nel traffico dei primi giri, e che lo hanno obbligato ‒ di fatto ‒ a fare gare in rimonta. Migliorare la prestazione sul giro secco, quindi, sarà fondamentale in questo finale di stagione per poter lottare ad armi pari con un rivale estremamente efficace nel time attack come Martín. 

Martín, ora i jolly sono finiti  

Dopo due weekend in chiaroscuro, in Thailandia Jorge Martín è tornato nella sua versione ‘Martinator’, conquistando pole position, Sprint e gara in maniera magistrale. Un Gran Premio da incorniciare per lo spagnolo, che ha dimostrato di essersi lasciato in fretta alle spalle gli errori commessi in Indonesia e Australia, dimezzando il distacco da Bagnaia [da -27 a -13, ndr]. 

Il fine settimana del Buriram ci ha dunque restituito il Martín implacabile visto fino alla Sprint Race di Mandalika: veloce, solido e con carattere (da incorniciare il sorpasso decisivo nei confronti di Binder a due giri dal termine). Tuttavia, non mancano le note dolenti: proprio in Thailandia, al termine della gara l’alfiere del team Prima Pramac, ha ricevuto un warning ufficiale per aver corso con una pressione del pneumatico anteriore inferiore a quello raccomandato da Michelin. Una situazione a cui Jorge dovrà prestare grande attenzione nei prossimi appuntamenti: alla seconda infrazione di questo tipo, infatti, scatta in automatico una penalità di 3”

A ciò si aggiunge il fatto di non potersi più permettere passi falsi: a sole tre gare dal termine ogni punto è decisivo e anche una piccola sbavatura può costare caro a un pilota in piena rimonta. Martín lo sa bene: i jolly a sua disposizione sono finiti. Ora non si può più sbagliare.  

La volata finale: tre Gran Premi (e sei gare) in tre settimane 

Come anticipato, la MotoGP tornerà in pista tra poco più di dieci giorni per quella che sarà una vera e propria volata, senza alcuna possibilità di riprendere fiato. Sepang, Lusail e Valencia: tre i Gran Premi ancora in programma, distribuiti in aree geografiche tra loro molto distanti, per un totale di sei gare da disputare nell’arco di sole tre settimane

La prima tappa sarà in Malesia, un circuito che evoca sensazioni opposte per i due sfidanti. Sepang ha un sapore sicuramente dolce per Bagnaia, qui vincitore lo scorso anno; un trionfo che gli permise di portare il suo vantaggio su Quartararo [giunto terzo, ndr] a 23 punti, mettendo di fatto le mani sul titolo con una gara d’anticipo. Ricordi più amari, invece, per Martín: qui, nel 2022, lo spagnolo firmò la pole position e il giro veloce in gara, ma fu poi protagonista di una caduta (senza conseguenze) che non gli permise di proseguire. 

La MotoGP si sposterà poi in Medio Oriente, in Qatar, per il penultimo Gran Premio dell’anno. La passata stagione la pista qatariota non sorrise a nessuno dei due contendenti: entrambi terminarono anzitempo la loro gara, con ‘Pecco’ che travolse un incolpevole Jorge alla prima curva dopo aver perso il controllo della sua Desmosedici. 

Infine, il paddock farà ritorno in Europa per l’atto finale della stagione, in scena come di consueto sul circuito Ricardo Tormo di Valencia. Una gara che potrebbe essere decisiva per l’assegnazione del titolo proprio come fu nel 2022, quando Bagnaia si laureò ufficialmente Campione del Mondo. Martín, invece, lo scorso anno chiuse al terzo posto [alle spalle di Rins e Binder, ndr] dopo aver conquistato una pole position incredibile in 1:29.621 davanti al pubblico di casa. E un anno dopo, sempre a Valencia, ‘Martinator’ potrebbe arrivare a giocarsi non solo la vittoria, ma anche il titolo mondiale.