MotoGP: in Thailandia Bagnaia può andare in fuga nel mondiale

MotoGP non-stop: si torna subito in pista in Thailandia per il terzo weekend consecutivo. Mondiale tutto da vivere, con Bagnaia che può tentare l'allungo

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Giorgia Guarnieri

Giornalista di MotoGP

Comunicazione e sport sono da sempre due fedeli compagni di viaggio: dalla scrittura alle immagini, mi piace raccontare storie ed eventi sportivi.

La MotoGP continua a macinare chilometri: dopo Indonesia e Australia, team e piloti sono pronti a tornare subito in pista per il terzo weekend consecutivo per il GP di Thailandia. Il diciassettesimo round della stagione andrà in scena a Buriram, sul circuito che dal 2018 ospita le gare del Motomondiale. 

Un Gran Premio che può rivelarsi decisivo nella corsa al titolo iridato: Francesco Bagnaia, infatti, arriva in terra thailandese con un vantaggio di ben 27 punti su Jorge Martín e nel weekend può sferrare il colpo decisivo al rivale, apparso meno lucido nelle ultime due gare. 

Dall’altra parte, invece, lo spagnolo del team Prima Pramac sa di non poter più commettere errori dopo i due passi falsi di Mandalika e Phillip Island. Due weekend che sembrano aver spezzato il ritmo di ‘Martinator’, che fino alla Sprint in Indonesia era parso imbattibile. Per lui a Buriram servirà un’importante inversione di marcia per tenere vive le speranze mondiali. 

Bagnaia in Thailandia per la fuga

La trasferta nel continente oceanico ha regalato grandi gioie a Francesco Bagnaia: dopo il secondo posto in gara [eccezionalmente tenutasi il sabato per le avverse condizioni metereologiche previste per domenica, ndr] e la cancellazione della Sprint Race, ora ‘Pecco’ può vantare ben 27 lunghezze di vantaggio sul suo diretto inseguitore, nove in più rispetto a quelle che aveva alla vigilia del GP d’Australia. 

Come abbiamo più volte visto quest’anno, l’imprevedibilità di gare e Sprint Race non può far certo dormire sonni tranquilli al Campione del Mondo in carica. Tuttavia, a quattro Gran Premi dal termine, il distacco inizia ad essere importante e Bagnaia in Thailandia può davvero pensare di iniziare la fuga verso quello che sarebbe il suo secondo titolo consecutivo in top class. 

Non bisogna infatti sottovalutare la condizione psicologica del ducatista: dalla gara domenicale di Mandalika in poi, ‘Pecco’ non ha più perso punti nei confronti di Martín, conquistando una vittoria (in Indonesia) e un ottimo secondo posto (in Australia). Un’importante iniezione di fiducia per lui, che dopo il pauroso incidente nel GP di Catalogna era sembrato smarrito e in difficoltà, ma che ha poi saputo reagire, rimettendosi in carreggiata e riconquistando immediatamente ‒ e con carattere ‒ la leadership del Mondiale [persa dopo la Sprint Race in Indonesia, ndr]. E ora non ha più intenzione di lasciarla andare

Martín ora non può più sbagliare

Se da un lato Bagnaia ha di che essere felice, dall’altro Jorge Martín ha ben poco di cui sorridere dopo la clamorosa caduta in Indonesia [mentre era solo al comando, ndr] e l’errore nella scelta della gomma in Australia [che ha gravemente compromesso la sua gara, relegandolo alla fine in quinta posizione, ndr]. A questo si aggiunge anche la cancellazione della Sprint Race a Phillip Island: una decisione ‒ del tutto corretta e incontestabile ‒ che ha penalizzato ulteriormente lo spagnolo, che avrebbe potuto provare a rosicchiare qualche punto a Bagnaia. 

Due weekend, quindi, da archiviare in fretta per ‘Martinator’. Se da Barcellona in poi era sembrato inavvicinabile per chiunque, le ultime due gare ci hanno, mostrato un Martín più incline all’errore e meno lucido nel prendere decisioni. Errori gravi per chi punta a diventare Campione del Mondo, ma parte importante del percorso di crescita dello spagnolo, quest’anno apparso molto più maturo rispetto alla stagione precedente. 

Come ha lui stesso dichiarato, l’obiettivo ora è “tenere aperto il Mondiale fino a Valencia” e giocarsi il titolo con Bagnaia davanti al pubblico di casa. Per arrivare a ciò, bisogna invertire in fretta la rotta e tornare ad essere quel ‘Martinator’ spietato visto tra Misano a Motegi. Non sono più ammessi passi falsi e Martín lo sa bene. In Thailandia, dunque, è vietato sbagliare

Il Buriram International Circuit

Il circuito internazionale di Buriram è situato nella città omonima e dista poco meno di 400 km da Bangkok, la capitale thailandese. Per motivi di sponsorizzazione, è conosciuto anche con il nome di Chang International Circuit. 

Costruito nel 2014, il tracciato ha esordito nel 2015 nel calendario del Campionato Mondiale Superbike, diventando poi sede ufficiale (e tappa fissa) del Gran Premio di Thailandia del Motomondiale a partire dal 2018 [da segnalare l’assenza del GP in calendario nelle stagioni 2020 e 2021 per via delle restrizioni sui viaggi imposte dal Covid, ndr]. 

La pista su cui gareggeranno i piloti si snoda in senso orario per 4.554 m e presenta un totale di 12 curve, di cui 5 a sinistra e 7 a destra. Largo 12 m, il tracciato offre una prima parte particolarmente veloce, con ben tre rettilinei interessanti; tra questi, il più importante è lungo 1 km. Presenta diverse curve a 90 gradi, a cui si dovrà prestare parecchia attenzione per evitare incidenti, soprattutto nelle prime fasi di gara. 

Anche in questo caso, si tratta di un circuito piuttosto “breve”, simile a quanto visto negli ultimi weekend. Le distanze di gara da percorrere, dunque, saranno in linea con quelle di Indonesia e Australia: la MotoGP dovrà completare 27 giri [13 nella Sprint Race, ndr], mentre Moto2 e Moto3 dovranno disputare rispettivamente 22 e 19 giri.