Benzina e diesel: cala la spesa degli italiani nel 2023

Leggermente in calo la spesa degli italiani per quanto riguarda benzina e diesel nel 2023, anche se resta molto alta e con un getto fiscale elevato

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Tommaso Giacomelli

EDITOR AUTOMOTIVE

Nato e cresciuto a Lucca, laureato in Giurisprudenza a Pisa, sono riuscito a conciliare le due travolgenti passioni per auto e scrittura. Una grande fortuna.

Una spesa che, come ogni anno, impressiona per cifre e volumi: quella di benzina e diesel. Gli italiani, però, hanno speso nel 2023 qualcosa in meno rispetto all’anno precedente, ben 70,9 miliardi di euro in confronto ai 71,1 miliardi del 2022, che equivalgono a un calo dello 0,3%. Una specie di goccia in mezzo al mare, si potrebbe dire così, ma è comunque un primo gradino per impostare un approccio al carburante più parco e oculato. In attesa di un calo consistente dei costi alla pompa.

Le informazioni che abbiamo snocciolato finora sono state pubblicate dalla banca dati del Centro Studi Promotor realizzata su informazioni diffuse dal Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica.

Nelle casse dello Stato

Sui carburanti, lo Stato italiano ottiene dei lauti guadagni, frutto delle accise, dell’Iva sulle accise e sul costo industriale che gravano su questa voce. Della spesa totale di 70,9 miliardi di euro del 2023, 38,1 miliardi – che corrisponde alla componente fiscale – sono confluiti nelle casse dello Stato. Alla produzione e alla distribuzione – che invece riguarda la componente industriale – sono affluiti 32,8 miliardi.

In paragone con l’anno solare 2022 vi è stato un incremento del 22,7% per la componente fiscale e un calo del 18,1% per la componente industriale. L’incremento della componente fiscale è dovuto in parte al venir meno delle agevolazioni concesse nel 2022, frutto della situazione emergenziale dovuta alla pandemia di Coronavirus.

Benzina e gasolio: l’andamento negli anni

Osservando l’andamento dei consumi delle due principali categorie di carburanti, benzina e gasolio, a partire dal 2000 fino ad arrivare al 2023, spiega il Csp, emerge che nel 2000 i consumi delle due alimentazioni erano sostanzialmente uguali (22,4 miliardi di litri per la benzina e 22,1 miliardi di litri per il gasolio auto), mentre nel 2023 i consumi di benzina sono andati a picco, calando fino a 11,1 miliardi di litri, invece i consumi di gasolio sono saliti fino a quota 28 miliardi di litri.

Differente è anche la narrazione dei prezzi di benzina e gasolio. Per la prima il prezzo medio alla pompa è passato da 1,08 euro del 2000 a 1,86 euro del 2023, con una crescita del 72,2%, mentre per il secondo il prezzo medio alla pompa è passato da 0,89 euro al litro del 2000 a 1,79 euro al litro del 2023, con una crescita del 100,9%. Dati, francamente, impressionanti. Interessante è anche il paragone tra i consumi del 2023 e quelli del 2019, cioè dell’ultima annata prima della manifestazione della pandemia. Nel 2023 i consumi di benzina hanno fatto registrare una crescita dell’11,5% rispetto al 2019, mentre i consumi di gasolio auto hanno fatto registrare un leggero calo (-2,1%).

I pericoli sull’oscillazione dei prezzi

I conflitti internazionali, le guerre, e la recente crisi del Mar Rosso hanno riacceso il problema sul costo dei carburanti, che inevitabilmente reagiscono a questi fattori. Lo scenario del Mar Rosso, ha messo in evidenza come gli attacchi alle petroliere, abbia obbligato quest’ultime a mutare la loro rotta e a registrare degli ingenti ritardi nelle consegne. “Sono fattori che rischiano di determinare a breve un incremento dei prezzi di benzina e gasolio alla pompa – viene spiegato da Assoutenti – un aumento ipotetico del 10% dei listini al pubblico praticati dai distributori, porterebbe il prezzo medio della verde a 1,950 euro al litro”. I conflitti mondiali incidono su tutto, anche su questa sfera.