La follia Fleximan non si ferma: l’ultimo episodio è assurdo

Il “mito” di Fleximan continua a fare proseliti: al Carnevale di Aviano, in provincia di Pordenone, dei ragazzi lo hanno emulato con un travestimento a tema

Foto di Manuel Magarini

Manuel Magarini

Giornalista automotive

Classe 90, ha una laurea in Economia Aziendale, ma un unico amore: la scrittura. Da oltre dieci anni si occupa di motori, in ogni loro sfaccettatura.

Il Carnevale di Aviano, in provincia di Pordenone, ha visto quest’anno un travestimento destinato a riaccendere le polemiche. Di cosa stiamo parlando? Di Fleximan, naturalmente! Sul famigerato personaggio, assoluto protagonista delle recenti cronache, è scoppiata una vera e propria “mania”, come testimonia l’iniziativa di sei ragazzi.

Che si sono vestiti a tema, senz’altro consapevoli che, con la loro assurda trovata, avrebbero diviso il pubblico. Il loro costume, completo di motosega (simbolo di Fleximan), autovelox e cartelli stradali, ha suscitato l’attenzione dei presenti e generato opinioni divergenti.

Gli utenti si dividono

Larga parte degli utenti si è schierata dalla parte dei giovani, elogiati per l’umorismo e l’originalità dimostrata. Tuttavia, una minoranza ha avuto da ridire circa la scelta, poiché offensiva e di dubbio gusto. La vicenda ha persino attirato l’attenzione delle autorità, con l’Arma dei Carabinieri pronta a intervenire sul posto e annotare le generalità dei “mattacchioni”.

Un atto, quello delle Forze dell’Ordine, in grado di suscitare più di qualche perplessità, in quanto ritenuto una repressiva eccessiva della libertà di espressione. Un conto è individuare il colpevole, un altro rievocarne la figura, salito alla ribalta fin da quando ne ha abbattuti otto dal maggio 2023.

Al centro del contenzioso c’è la natura stessa del travestimento di Fleximan, la cui condotta fa proseliti un po’ in ogni parte d’Italia, con modalità anche nuove. Ad esempio, nelle scorse ore è venuta a galla la storia di un emulatore, il quale, alla guida di un trattore, ha buttato giù dei cartelli stradali. Da un lato, il costume è visto come una forma di satira sociale, un affondo ironico e dissacrante circa il tema degli autovelox e delle multe, spesso definiti un simbolo di vessazione e controllo.

In uno scenario del genere, la motosega risulta un elemento paradossale, atta a rimarcare l’aspetto goliardico. Dall’altro lato, qualcuno sostiene che l’iniziativa del gruppo trascenda i confini della semplice satira, e rappresenti una forma di vandalismo o di apologia di comportamenti scorretti.

Ecco allora che la motosega assume un’accezione differente, sinistra e macabra, una sorta di “istigazione alla violenza”. Anche perché le azioni illecite sono all’ordine del giorno, vedi le malefatte di Dossoman.

L’arrivo dei Carabinieri ha, a maggior ragione, surriscaldato gli animi. A causa degli ufficiali, la festa è finita in malo modo per i ragazzi, e ciò induce a interrogarsi se abbiano fatto o meno bene. C’è chi ha applaudito alla presa di posizione delle istituzioni, considerata necessaria al fine di scongiurare eventuali emulazioni o tutelare l’ordine pubblico. La fazione avversa contesta il tutto, perché lo ritiene un tentativo di imbrigliare la libertà di espressione e repressione della critica sociale.

In definitiva, l’episodio di Fleximan al Carnevale di Aviano ha riportato a galla una serie di questioni complesse e sfaccettate. Forse gli autori intendevano giusto compiere una “bravata” (se così si può dire…), ciononostante la notizia invita al dibattito. È un invito a riflettere sul ruolo del Carnevale quale momento di satira e di critica sociale, nonché sul senso di responsabilità e sul rispetto verso le diverse sensibilità.

In un’epoca dove la comunicazione è sempre più polarizzata, manifestazioni di pensiero simili sollecitano al dialogo e al confronto costruttivo. Ma soprattutto fa sorgere una domanda: fino a che punto è lecito esporsi? Quali sono i confini da osservare?