Situazione smog: Milano tra le peggiori al mondo

Milano è tra le città più inquinate al mondo: secondo gli ultimi dati diffusi dall’istituto IqAir appena due città sono più inquinate del capoluogo lombardo

Foto di Manuel Magarini

Manuel Magarini

Giornalista automotive

Classe 90, ha una laurea in Economia Aziendale, ma un unico amore: la scrittura. Da oltre dieci anni si occupa di motori, in ogni loro sfaccettatura.

Tira una brutta aria a Milano. In tutti i sensi. Il capoluogo lombardo si ritrova nuovamente alle prese con l’emergenza smog. I livelli di inquinamento raggiunti stanno diventando sempre più un pericolo per la salute degli abitanti e sui social impazza la polemica, in seguito agli ultimi dati riportati da IqAir, centro di ricerca svizzero. Nella classifica stilata sulle città con maggiore smog al mondo, quella meneghina occupa la terza posizione. Peggio hanno fatto solo Chengdu (Cina) e Dhaka (Bangladesh). In quarta posizione, dunque leggermente meglio, figura Delhi (India).

I valori registrati

Il sito, basato sull’indice di qualità dell’aria statunitense (Us Aqi), segnala che la concentrazione di Pm2.5 è attualmente pari a 22,3 volte il valore guida annuale indicato dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità). Domenica scorsa la centralina localizzata nel centro urbano segnava una concentrazione media di 136 mg/m³ di Pm10 e di 118 mg/m³ di Pm 2.5, quando la quantità raccomandata è rispettivamente di 50 e 15. Dall’inizio del 2024 si sono già verificati 17 giorni di superamento.

Alla notizia ha risposto il sindaco Giuseppe Sala:Sono rivelazioni estemporanee fatte da un ente privato, io sono anche seccato di dover rispondere a domande su questioni che non esistono – ha dichiarato, polemizzando con il giornalista che gli ha chiesto conto della classifica -. Noi stiamo lavorando per migliorare l’aria, Arpa dice che è migliorata anche se io sostengo che non è abbastanza. Parliamo di cose serie e questa non è una cosa seria”. Tuttavia, anche i dati di Arpa, l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, confermano il superamento delle soglie acconsentiti, con valori di Pm10 e Pm2,5 ben oltre i limiti massimi.

Data la situazione delicata venutasi a creare, Milano e altre sette province lombarde attivano a partire da oggi, martedì 20 febbraio, le misure antismog di primo livello, compreso il divieto di circolazione per i mezzi più impattanti sull’ecosistema. Le auto benzina fino a euro 1 e diesel fino a euro 4 non possono circolare dalle ore 7.30 alle 19.30 tutti i giorni, compresi i festivi. Serve un cambio di passo e alla svelta, altrimenti i danni potenziali rischiano di essere ragguardevoli. Resta da capire se i provvedimenti adottati siano sufficienti o meno. Legambiente Lombardia denuncia l’inerzia delle istituzioni e sottolinea come la situazione non sia stata tanto allarmante dall’inverno del 2017.

Le cause e le soluzioni

Sui fattori scatenanti, ricopre un ruolo il parco circolante della nostra penisola, tra i più vecchi dell’Europa intera. Gli incentivi stanziati dal Governo Meloni per il 2024, pari a quasi un miliardo di euro (950 milioni) mirano a promuovere la transizione ecologica. Un tesoretto generoso, rimpolpato delle risorse provenienti dagli anni passati, rimaste inutilizzate. Il pacchetto definitivo disposto dall’esecutivo sarà comunicato nelle prossime settimane, ma è risaputa la volontà di supportare maggiormente le famiglie dalle minori risorse economiche, aventi un reddito ISEE inferiore ai 30.000 euro.

Il vespaio di polemiche creatosi intorno a Milano non risparmia nessuno. Il sindaco Sala accusa il governatore Fontana di immobilismo, mentre quest’ultimo boccia le misure antismog del Comune. Intanto, nel classico gioco dello scaricabile così caro alle istituzioni, ne pagano le conseguenze i cittadini, con l’aria irrespirabile e la preoccupazione per la salute.