I dubbi degli ambientalisti sulle auto elettriche

Una reazione che non ci aspettavamo da parte di chi, fino a poco fa, ha sempre sostenuto le auto elettriche e la transizione energetica: cosa sta succedendo

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Stefano Bettetini

Giornalista e automotive specialst

Giornalista pubblicista, è attivo nel mondo digital dal 2005, spinto prima dalla passione nel raccontare gli eventi sportivi poi da quella per l'automotive e dalle sue evoluzioni verso un futuro sempre più sostenibile.

Abbiamo ormai affrontato decine di volte l’argomento: l’Europa ha deciso di vietare la vendita di auto alimentate a diesel e benzina a partire dal 2035. Questo ha portato a un aumento delle vendite di auto elettriche, soprattutto in alcune zone del mondo.

C’è da dire che in occidente però, e anche in Italia, si è sviluppata invece una resistenza verso l’elettrico. Come abbiamo visto nei giorni scorsi, molti politici ed esperti del settore automotive ritengono che il 100% elettrico non sia la soluzione e, anzi, sia addirittura dannoso per il mercato, almeno per il momento. C’è chi inoltre non è disposto a scavare nel sottosuolo per estrarre le materie prime che servono per i veicoli elettrici, ritenendola un’attività troppo inquinante.

Opinioni e pareri ambientalisti

La California dichiara guerra all’auto elettrica, che ritiene essere comunque inquinante. Intanto il Parlamento Europeo ha già approvato lo stop alle auto con motore a combustione tra poco più di dieci anni. Lo scorso anno le auto elettriche hanno superato il 10% del totale mondiale, le immatricolazioni sono state in tutto 7,8 milioni, registrando un +68% in un solo anno. I Paesi interessati dai maggiori picchi sono stati la Cina e la Germania.

Quest’ultima ha raggiunto quota 25% di veicoli elettrici nella produzione del 2022, e in Cina invece le auto elettriche rappresentato quasi il 20% delle nuove immatricolazioni. In Europa la media è del 20%, mentre gli USA sono più indietro, nonostante la presenza di Tesla.

A proposito di America, ci sono Paesi dove è possibile procedere rapidamente con le attività di estrazioni minerarie, e altri in cui invece attorno a questo argomento c’è un malcontento generale.

Prendendo invece in esame l’Europa, possiamo dire che la Svezia – come abbiamo visto qualche settimana fa – ha scoperto nuovi giacimenti di terre rare. Ma comunque il Governo ha deciso di aspettare almeno 15 anni prima di iniziare le estrazioni nel nuovo deposito: il Paese, come già sappiamo, è caratterizzato da un forte pensiero ambientalista, influenzato anche dalla presenza di Greta Thunberg.

Anche gli ambientalisti quindi oggi sembrano essere in parte contrari alla sola adozione di auto elettriche e – come soluzione green – proporrebbero una mobilità a zero emissioni, sì, ma fatta di treni, bici e pedoni.

La crociata ambientalista

Gli ambientalisti estremi chiaramente non sostengono le motorizzazioni termiche, assolutamente, ma addirittura pensano che anche i veicoli elettrici possano essere altamente inquinanti.

Federico Rampini (Corriere della Sera) ha spiegato a Stasera Italia (Rete 4): “Gli ultrà dell’ambientalismo risiedono in California. Gli accademici californiani stanno lanciando una campagna contro l’auto elettrica, dicendo che essa non è affatto a zero emissioni e inquina tantissimo, per via di tutti i minerali e le terre rare che si devono estrarre per costruirne una. L’auto elettrica è il demonio, è partita una nuova crociata”.

La University of California ha redatto il report “Achieving Zero Emissions with More Mobility and Less Mining”, che possiamo definire come un vero manifesto ambientalista. In America è quindi guerra all’auto elettrica. Che cosa lamentano gli ambientalisti oltreoceano? È vero, le auto elettriche non produrrebbero alcuna emissione inquinante nell’ambiente, ma chi pensa alla produzione di queste vetture?

Secondo i sostenitori della mobilità “a inquinamento zero”, produrre veicoli elettrici è dannoso e provoca emissioni pericolose e impattanti sulla qualità dell’ambiente e dell’aria che respiriamo. Le componenti necessarie alla realizzazione di auto elettriche infatti vengono ricavate a seguito di attività molto inquinanti (estrazione di terre rare e metalli).

Ma un futuro fatto di soli treni, bici e spostamenti a piedi è possibile? Secondo noi, viviamo in un mondo in cui ormai è impossibile rinunciare all’automobile, a meno che non veniamo messi alle strette, per motivi molto gravi. Al momento nel nostro Paese la rivoluzione elettrica è ancora abbastanza lontana, i cittadini lamentano prezzi di listino troppo alti e scarsità di colonnine di ricarica sul territorio nazionale.