Abbiamo recentemente parlato di HR Bank, un’interessante cyclette prodotta in Lituania capace immagazzinare energia attraverso dei pedali e renderla disponibile per alimentare piccoli dispositivi casalinghi. Un’idea simile l’hanno avuta i progettisti di Freebeat Morph, bici elettrica 2-in-1 che si può ricaricare pedalando e utilizzarne l’energia raccolta per uscire a.. pedalare.
Suona strano, lo so, ma in pratica questa e-bike può avere due vite: una casalinga in cui possiamo ricaricarla attraverso un classico esercizio stile rulli, un’altra all’aria aperta come mezzo di trasporto e divertimento.
Uscita da poco sulla piattaforma di crowdfunding Kickstarter, l’e-bike ha destato subito molto interesse e sembra sia custode di una tecnologia promettente per questo genere di soluzioni. Peccato solo che l’energia immagazzinata possa essere utilizzata esclusivamente dalla bici e che il peso di quest’ultima sia, come vedremo, un po’ troppo alto. Nonostante ciò può arrivare a coprire quasi 100 km con una sola carica e raggiungere una velocità massima assistita di 32 km/h, quindi nel caso ci interessasse sarebbe prima da immatricolare.
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Un apparente paradosso
Non si tratta di pedalata rigenerativa, né di recupero dell’energia (come la HR Bank). È un’idea che a tratti compare negli ultimi anni e secondo cui la forza muscolare può essere utilizzata per alimentare la batteria della bici, non per spostarla.
Lo abbiamo visto con il modello Rover 45, il cui motore funzionava interfacciandosi con un algoritmo per gestire i parametri di pedalata, data l’assenza di sistemi di trasmissione e ingranaggi. Ma anche la bici francese Pi-Pop in parte abbracciava questa soluzione, visto che la ricarica tramite pedali era resa ultra efficiente grazie ai supercondensatori.
Più nel passato troviamo il concept Mando HMM, una linea di veicoli elettrici a pedalata “assistita” di una compagnia coreana. Anche in questo caso il ciclista non pedala per muovere la bici, bensì per alimentare il motore elettrico che muove la bici. Un ribaltamento non da poco che potrebbe avere senso in alcuni territori e adottando uno stile di guida differente rispetto a quello delle classiche e-bike. Con Freebeat Morph le cose sono leggermente diverse dato che una volta caricata la batteria la bici si comporta come una classica pedelec. Però rimane lo strano concetto di pedalare in bici per ricaricare la bici stessa.
Freebeat, due bici in una
L’idea di fondo di Freebeat quindi rischiava di risultare bizzarra se non inutile: che senso può avere ricaricare una e-bike se per farlo bisogna mettersi a pedalare? Come abbiamo visto l’assurdo passaggio in più dev’essere giustificato dalla tecnologia con cui la bici è stata costruita, e questo sembra essere il caso. Per i progettisti di Freebeat il concetto è quello di conservare l’energia prodotta durante un allenamento e utilizzarla successivamente. La cosa interessante del veicolo è l’algoritmo integrato che si interfaccia con il motore e il ciclista, fornendo una resistenza personalizzata per le caratteristiche di chi pedala.
Come dicevamo la bici ha due modalità di funzionamento, una indoor e una outdoor, alle quali sono associate delle rispettive dashboard contenute nell’app dedicata. La prima è quella che serve per l’allenamento casalingo e l’eventuale ricarica: viene infatti fornito un cavalletto per alzare la ruota posteriore e una serie di scenari di simulazione da poter trasmettere alla tv tramite l’app. La seconda è invece quella della classica e-bike con tanto di navigazione e controllo dei parametri quali i 4 livelli di assistenza previsti.
Prezzo e caratteristiche
Con 30 minuti di pedalata indoor si possono coprire fino a 16 km in pedalata assistita grazie al motore da 350 o 750 Wh e una coppia da 80 Nm. La bici dispone di un cambio Shimano a 7 velocità, freni a disco idraulici, luci integrate, sospensioni frontali, sella con sensore (per l’allenamento indoor) e ruote da 26×4”.
La batteria da 48V e 15Ah è rimovibile e può essere ricaricata anche a parete, un’opzione che rende la bicicletta decisamente più versatile. La nota dolente però c’è, e non è il prezzo: in campagna Kickstarter Freebeat Morph viene proposta a circa 1.500 €, una cifra più che onesta per un prodotto di questo tipo.
Il suo problema è, come in altri casi simili, il peso visto che si raggiunge un valore piuttosto alto di 36 kg. Significa scordarsi di guidarla da spenta se non in discesa e scordarsi di sollevarla per più di un gradino, due aspetti che potrebbero limitare molto la sua diffusione.
L’idea comunque rimane interessante, seguiremo curiosi l’esito della campagna crowdfunding, anche perché le prime bici dovrebbero essere spedite già ad Agosto