Ricarica auto elettrica a casa: che contatore serve?

L'automobile elettrica può essere ricaricata anche a casa propria: ecco tutto ciò che serve per farlo in maniera corretta

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Andrea Piva

Giornalista

Torinese, classe 1987, giornalista pubblicista con la voglia di raccontare quello che accade nel mondo e la fortuna di riuscire a farlo. Tra le mie passioni ci sono il cinema, lo sport e tutto ciò che è inerente al mondo dei motori e alle continue evoluzioni tecnologiche (e sostenibili) dei mezzi a quattro e a due ruote.

Milioni e milioni di automobilisti, per decenni, quando si sono ritrovati ad acquistare una nuova automobile non si sono mai posti il problema di come fare rifornimento a casa, la risposta è sempre stata scontata: basta andare a un distributore e mettere la benzina nel serbatoio. O al massimo, soprattutto in passato, si risolveva il problema riempiendo anche alcune taniche di benzine che potevano essere tenute come scorta. Poi, con l’aiuto di imbuto, si poteva fare il pieno anche a casa.

Con l’avvento delle vetture elettriche tutto è un po’ cambiato, ora appare del tutto lecito domandarsi come fare ad alimentare, e quindi a ricaricare, la propria automobile da casa, senza andare a cercare una colonnina di ricarica in giro per la città. Se avete appena acquistato un veicolo elettrico o siete intenzionati a farlo e vi sta ponendo anche voi questo quesito, siete arrivati nel posto giusto: vediamo ora qual è tutto l’occorrente che serve per poter ricaricare la batteria della vostra automobile elettrica da cosa e come si fa.

Che contatore serve per ricaricare l’auto elettrica?

Per prima cosa è importante sapere che l’auto elettrica non necessità di un contatore a parte, così come qualsiasi altro elettrodomestico che quotidianamente utilizzato, è infatti possibile ricaricare anche l’automobile elettrica collegandolo al vostro contatore già presente.

Un consiglio che vi diamo è, se possibile, di ricaricare la vostra automobile durante la notte o di utilizzare delle stazioni di ricarica con la corrente regolabile. In molti casi non è nemmeno necessario richiedere alla propria compagnia di fornitura della corrente elettrica un aumento di potenza al contatore (sono sufficienti i classici 3kW) ma, nel caso in cui ne doveste avere bisogno, questa è una scelta che potete tranquillamente fare in qualsiasi momento.

Specifichiamo che non è nemmeno necessario rivolgersi al vostro gestore delle rete elettrica e segnalare che utilizzereste la corrente per ricaricare la batteria dell’auto elettrica. In pratica, il vostro veicolo lo potrete ricaricare come un normalissimo elettrodomestico e, proprio come uno dei tanti elettrodomestici che avete in casa e che utilizzate quotidianamente, non siete tenuti a segnalarne la presenza e l’utilizzo all’azienda che vi fornisce la corrente elettrica.

Cosa serve per ricaricare la batteria dell’auto elettrica a casa?

Per poter ricaricare la batteria della propria auto elettrica a casa, è consigliato dotarsi di una stazione di ricarica mobile, le cosiddette wallbox, che permettono una ricarica della batteria molto più rapida e sono davvero semplici da utilizzare.

Una volta installata la wallbox, per esempio in garage o nel cortile di casa vostra, è sufficiente collegare il connettore alla presa della vostra automobile e la ricarica ha inizio. Per quanto riguarda le spine e i connettori bisogna sapere che non uguali per tutti i modelli di vetture elettriche: esistono infatti vari tipi di cavi e spine di ricarica per le auto elettriche e bisogna utilizzare sempre quello corretto per la propria automobile.

È anche tecnicamente possibile ricaricare la vostra automobile a una normale presa di corrente (come le prese Schuko) ma è bene ricordare che queste non sono progettato per resistere per molte a potenze elevate e quindi il rischio concreto è che si danneggino. Per ricaricare la batteria della vostra automobile è meglio farsi installare una presa CEE industriale, che è molto più resistente.

D’altronde, come abbiamo detto in precedenza, possiamo considerare la nostra automobile elettrica come una sorta di grande “elettrodomestico”, tanto che non è necessario richiedere un nuovo contatore e, in molti casi, non è nemmeno necessario richiedere alla propria compagnia di fornitura della corrente elettrica una maggiore potenza.

E un “grande elettrodomestico” necessita anche della giusta presa di corrente: è facile quindi capire come una tradizionale Schuko, con cui abitualmente colleghiamo al massimo un frigorifero o una lavatrice, non possa essere la spina più adatta. Ecco perché è meglio farsi installare una presa CEE industriale o optare per le già citate wallbox.

Quanto consuma la ricarica dell’auto elettrica?

Una delle principali domande che ci si pone quando si sta per acquistare un’automobile elettrica e si pensa a ricaricarla sfruttando la rete domestica è: ma quanto consuma la ricarica dell’auto elettrica? D’altronde il timore di veder schizzare l’importo della bolletta dell’elettricità è più che comprensibile.

Su questo punto possiamo però tranquillizzarvi perché se è vero che, inevitabilmente, l’importo indicato sulla bolletta lieviterà, alla fine del mese guardando tutte le vostre spese vi accorgerete che avrete comunque un risparmio: i costi di ricarica sono infatti inferiori (e non di poco) a quelli della benzina. Con circa 1 euro di elettricità è infatti possibile, mediamente, percorrere circa una trentina chilometri con al propria auto.

Per fare un “pieno” sono mediamente necessari (poi è sottinteso che dipende da veicolo a veicolo) tra i 30 e il 50 kWh, questo vuol dire che un pieno dell’auto vi costerà tra i 6 e i 10,50 euro. Certo il costo della vostra bolletta lieviterà ma avrete comunque un risparmio notevole eliminando i costi della benzina.

Si può ricaricare l’auto elettrica con l’impianto fotovoltaico?

Nel caso in cui disponiate a casa vostra di un impianto fotovoltaico, potrete tranquillamente utilizzarlo anche per ricaricare la vostra automobile elettrica. In questo il consiglio è opposto a quello che vi abbiamo dato in precedenza per il contatore dell’elettricità: è meglio ricaricare la batteria del vostro veicolo nelle ore di maggiore produzione di energia, ovvero nelle ore centrali della giornata.

Possedere un proprio impianto fotovoltaico, tra l’altro, permette di avere un risparmio maggiore sui costi di ricarica dell’automobile elettrica, così come li si hanno per qualsiasi altro apparecchio elettrico.

Cosa cambia con le auto Plug-In Hybrid?

Le automobili elettriche non sono le uniche la cui batterà va ricaricata alle colonnine di ricarica, che siano quelle pubbliche o quelle domestiche. Anche le auto Plug-in Hybrid, infatti, vanno ricaricata allo stesso modo.

Tutto ciò che nei paragrafi precedenti abbiamo detto per le automobili elettriche, vale anche le le Plug-in Hybrid: non serve quindi richiedere un nuovo contatore, è meglio evitare di utilizzare le classiche prese domestiche per ricaricare la batteria e le batterie possono essere ricaricate anche tramite l’impianto fotovoltaico di casa vostra.