La nuova Fiat Panda elettrica: sfida aperta alla Cina

Le dichiarazioni dell’amministratore delegato Fiat, Olivier François, in merito alla nuova versione elettrica di Panda per il futuro

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Laura Raso

CONTENT EDITOR, AUTOMOTIVE SPECIALIST

Cresciuta nel paese della Moto Guzzi, coltiva la passione per i motori e trasforma l’amore per la scrittura in lavoro, diventando Web Content Editor esperta settore automotive.

Il tema dell’invasione delle auto elettriche cinesi in Europa è molto sentito, ormai ne abbiamo parlato parecchie volte. E, a tal proposito, l’AD di Fiat Olivier François sottolinea: “Il mio pensiero corre alla Panda”, quando si tratta di pensare di combattere la spietata concorrenza del Dragone.

Il manager infatti torna a parlare della nuova variante elettrica dell’iconica Fiat Panda, la piccola utilitaria storica della Casa torinese, conosciuta in tutto il mondo e perennemente in vetta alle classifiche delle vetture più vendute.

Nei prossimi mesi Fiat ha intenzione di svelare la variante a zero emissioni di Panda, e Olivier François ha rilasciato un’intervista a Repubblica, fornendo una serie di particolari e dettagli su come sarà la nuovissima e inedita citycar elettrica, vista la serie di rumors che circolano ormai da tempo sul web.

E non è tutto, perché l’AD ha anche dichiarato che tra il 2024 e il 2025 in Casa Fiat arriverà una serie di novità e “prodotti inaspettati”. Ha così alzato le nostre antenne, che non vedono l’ora di captare quello che il brand torinese ha in mente.

Che auto arriveranno?

C’è chi pensa che insieme alla nuova Fiat Panda elettrica potranno arrivare anche dei modelli iconici del passato, rivisitati in chiave moderne e green, come per esempio la Fiat Uno o anche la Fiat Punto.

E poi c’è invece chi ipotizza l’arrivo di una sorella della Dodge Hornet o dell’Alfa Romeo Tonale, quindi di un modello decisamente più grande, prodotto sotto il marchio Fiat. Al momento si tratta di indiscrezioni, nulla di certo: Olivier François non si è lasciato scappare nulla, pare tenere molto al cosiddetto “effetto sorpresa”. C’è da dire che comunque il marchio Fiat non si è posto limiti ultimamente, nemmeno per quanto riguarda il design.

La Casa ha infatti diffuso, nei mesi scorsi, una serie rendering che mostrano progetti e studi dalle linee molto audaci, che potranno essere usati come base per la realizzazione delle vetture Fiat del futuro.

L’amministratore delegato ha dichiarato che è il momento “di una nuova Fiat , che sarà più originale”. Inizierà quindi una nuova era per il brand italiano, che molto probabilmente verrà inaugurata dalla nuova Fiat Panda svelata nel 2024 e che riporterà alla luce sicuramente la vecchia anima della Panda originale, quella degli anni Ottanta che abbiamo tanto amato.

François dichiara: “Pensiamo a una Panda elettrica che ripropone gli stessi principi delle origini. Fiat può e deve sviluppare una soluzione che sia in grado di mettere in difficoltà i cinesi. Il concept Centoventi va nella stessa direzione. Una vettura meno ricca, più essenziale, dove il contributo riproduca quello che è stata l’iconica Panda in chiave elettrica, meno cara delle altre, da realizzare in Europa se non in Italia”.

Dove sarà prodotta

Non sappiamo ancora quale sarà il sito produttivo scelto per la nuova Fiat Panda elettrica. Ci sono differenti ipotesi:

  • la fabbrica serba di Kragujevac, dove si realizzava la 500L e che sarà convertita per la produzione di auto elettriche;
  • lo stabilimento italiano di Mirafiori, a Torino, la casa madre, dalle cui linee di produzione oggi escono le Maserati Ghibli, Quattroporte e Levante e la Nuova 500e;
  • le stesse linee produttive dell’attuale Panda, trasformate per realizzare l’erede elettrica.

Olivier François ha fatto una riflessione anche sul mercato delle auto elettriche che, come abbiamo visto, in Europa sta crescendo, mentre in Italia purtroppo sta avendo ancora parecchie difficoltà. E lo sappiamo bene: non ci sono incentivi adeguati, le infrastrutture di ricarica non sono sufficienti, i prezzi di listino sono alti e l’approccio alla transizione non è sempre positivo. Tutti motivi per i quali chiede un intervento mirato al Governo.

Ha concluso dicendo: “Quando abbiamo iniziato c’era movimento in tutta Europa, entusiasmo, con incentivi, piani infrastrutturali per le stazioni di ricarica e campagne che enfatizzavano l’importanza della transizione. Questo in Italia è venuto meno. C’è stata una rottura. Così in Europa la crescita è del 60%, in Germania arriva al 70% e in Francia al 30% e oramai i veicoli elettrici rappresentano il 15% del mercato”.