F1, GP Brasile: sarà lotta Ferrari-Mercedes

Nel GP Brasile sono tanti i piloti che vorrebbero scippare Verstappen dell'ennesima vittoria in campionato. Hamilton e Leclerc su tutti: che cosa succederà

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Eleonora Ottonello

Esperta di Formula 1

Nata a Genova nel 1987, scrivo per passione. Nel quotidiano mi divido tra la vita di addetta alla vendita e quella di educatore cinofilo. Grande appassionata di Formula 1, nel 2007 iniziai a collaborare con svariati siti del settore. Inviata anche sul campo, niente mi fa esplodere il sorriso come vedere le monoposto sfrecciare sull'asfalto

Dopo il GP di Austin e quello del Messico, la F1 sbarca finalmente in Sud America per l’ultimo appuntamento di questa tripletta consecutiva di gare di fine stagione. Esattamente come è avvenuto per la corsa texana anche per il GP Brasile, che si disputa a San Paolo sul circuito di Interlagos dedicato alla memoria di Carlos Pace, seguirà il format della Sprint Race per la sesta e ultima volta in questa stagione.

Proprio perché i titoli mondiali, sia piloti che costruttori, sono stati assegnati già da tempo a Max Verstappen e alla Red Bull, l’attenzione di addetti ai lavori e appassionati è rivolta alla lotta per il secondo posto nel campionato. Per alcuni il titolo di vice-campione del mondo, che vede impegnate Mercedes e Ferrari in primis, potrebbe risuonare come un magro premio di consolazione ma, chi segue con assiduità questo sport, sa benissimo che non si tratta solo di prestigio: in ballo ci sono tanti soldi.

Sfida aperta per essere vice-campione del mondo

Quando mancano tre gare al termine del Mondiale 2023 di F1, sono tanti i piloti che sperano di gettare qualche ombra sull’annata fantastica di Max Verstappen. Anche se il pilota olandese ha vinto il titolo e continua a infrangere record su record è intenzionato a non lasciare agli avversari nemmeno le briciole. Eppure, dopo che Sainz e la Ferrari sono riusciti a salire sul gradino più alto del podio a Singapore, sono molti i piloti che sognano ancora di riuscire a strappare un’altra vittoria all’armata Red Bull. Uno su tutti Hamilton.

La Mercedes, assieme alla McLaren, è sicuramente la monoposto più in forma di questa ultima parte di stagione. E proprio Sir. Lewis non vede l’ora di tornare a vincere una gara di F1, un risultato che gli manca dal GP di Arabia Saudita del 2021. E a Interlagos, Hamilton potrebbe trovare terreno fertile per i suoi desideri.
La Mercedes, storicamente, è una monoposto che sul tracciato di San Paolo si è sempre trovata a suo agio. Nel 2021, proprio Hamilton fu autore di una clamorosa rimonta mentre lo scorso anno Russell salì sul gradino più alto del podio in Brasile ottenendo la sua prima vittoria in F1. L’unico successo della scorsa stagione per la Mercedes e, ad oggi, l’ultimo assoluto per la casa della Stella.

Non va dimenticato che la Ferrari si è sempre comportata molto bene nei fine settimana in cui era presente il format della Sprint Race. Il Cavallino Rampante, infatti, è il piena lotta con la Mercedes per la conquista del titolo di vice-campione del mondo, attualmente nelle mani della scuderia tedesca che ha un vantaggio di appena 22 punti sulla Ferrari.

Anche se la W14 in questo periodo sta godendo di migliore salute rispetto alla SF-23, esattamente come farà Hamilton per la Mercedes, la Rossa avrà a disposizione tutta la positività di Charles Leclerc. Il pilota monegasco, esattamente come il collega inglese, spera di riuscire a salire sul gradino più alto del podio in una di queste ultime tre gare dell’anno.
Leclerc, da molti visto come la punta di diamante della Ferrari, non centra la vittoria dal GP Austria 2022 e soprattutto, dopo la vittoria di Sainz a Singapore, sarei pronta a scommetterci, sogna ardentemente di tornare a sfrecciare per primo sotto la bandiera a scacchi per far vedere di che pasta sia fatto.

Delusione Aston Martin

A inizio anno era plausibile attendersi un finale di campionato nel quale, a giocarsi il titolo di vice-campione del mondo, ci fosse stata anche Aston Martin. Bene. Quelli che ipotizzavano questo scenario sono rimasti delusi. Per la scuderia inglese, che continuerà a portare in pista gli aggiornamenti montati ad Austin e che hanno ridato competitività alla AMR23, sarà difficile.

Aston Martin attualmente occupa la quinta posizione nel campionato riservato ai Costruttori con 236 punti, dietro alla McLaren, quarta, che ha un vantaggio di venti lunghezze. E i numeri, se così vogliamo definirli, sono tutti dalla parte del team di Woking. La scuderia di Lawrence Stroll, infatti, non sta vivendo il suo miglior momento in F1. Dopo una partenza di campionato che l’ha vista protagonista, dal GP Canada ha cominciato ad accusare varie noie. Ora, per tenere vivi i sogni di chiudere il Mondiale in quarta posizione, il sig. Stroll & Co. devono solo sperare che sul tracciato di Interlagos, gli aggiornamenti visti in pista ad Austin, possano portare gli stessi risultati.

Nessuna conferma sul futuro di Perez

Nonostante il contratto che lo lega alla Red Bull ancora per la stagione 2024 di F1, non ci sono conferme che effettivamente il prossimo futuro di Sergio Perez possa essere ancora ubicato in quel di Milton Keynes. Sicuramente l’episodio al via in Messico, ha fatto toccare al pilota 33enne il punto più basso in questa stagione. Nonostante a Monza abbia conquistato il secondo posto, Perez ha accusato numerosi black-out nel corso della stagione. Il messicano si è un po’ perso e l’ambiente della Red Bull, il Dio Kronos della griglia di partenza che non lesina quando si tratta di “divorare i propri figli”, non lo ha certo aiutato.

Ora, per confermare il suo sedile la prossima stagione Perez è chiamato a fare del suo meglio arrivando davanti a Hamilton in campionato e permettere alla scuderia anglo-austriaca di chiudere il campionato con entrambi i propri piloti in prima e seconda posizione nel Mondiale. L’inglese della Mercedes si è portato a -20 in classifica generale da Perez. Per il messicano non sarà facile contenere il sette volte campione del mondo, soprattutto guardando alle ultime prestazioni di altissimo livello portate a casa dal pilota della scuderia anglo-austriaca. Perez deve provarci perché il suo futuro, con ogni probabilità, dipende dalla posizione che avrà nel Mondiale Piloti a fine anno.

Il circuito

L’autodromo José Carlos Pace, conosciuto anche come circuito di Interlagos, è il tracciato dove corre il campionato di F1 a San Paolo del Brasile. Inaugurato nel 1940, ha ospitato per 39 edizioni il GP della massima serie automobilistica. Lungo 4309 metri e composto da 15 curve, è uno dei pochi tracciati del campionato dove si corre in senso anti-orario e, esattamente come il circuito di Città del Messico si trova in quota, arrivando a 700 metri sul livelli del mare (pochi se comparati ai 2240 del tracciato messicano).

Hamilton vorrebbe tornare a vincere in Brasile
Fonte: Getty Images
Hamilton a Interlagos ha vinto 3 volte (2016, 2018, 2021). Ad oggi è ad appena 20 punti da Perez nella classifica

Nonostante le critiche mosse negli anni passati dagli addetti ai lavori, riguardanti le strutture poco adeguate, la difficoltà a raggiungere l’impianto e alcuni episodi di microcriminalità che ha visto protagonista il personale della F1, è sicuramente uno dei circuiti più amanti dai piloti e dagli appassionati. Infatti, grazie ai tratti molto tecnici, alle curve a medio-bassa velocità e ai cambi di pendenza del tracciato, ogni anno il GP Brasile è caratterizzato da una grande moltitudine di sorpassi e battaglie in diversi punti della pista. Uno su tutti? La curva S do Senna, la prima chicane dopo il via in ripida discesa che immette sulla veloce Curva do Sol.

Mike Elliott ha lasciato la Mercedes

Proprio quando la scuderia tedesca è nel pieno della sfida per la conquista del titolo di vice-campione del mondo, da Brackley è arrivata una notizia che, forse, potrebbe far tremare le Frecce d’Argento. Mike Elliott, chief technical officer della Mercedes, ha deciso di lasciare la Stella a tre punte dopo undici anni di onorato servizio.
Anche se non sono chiari i motivi delle dimissioni da parte dell’ingegnere inglese, è quasi sicuro che siano collegabili al ritorno di James Allison in Mercedes, come direttore tecnico. Uno dei pretesti di questo allontanamento volontario da parte del tecnico britannico, che possiamo definire come il “papà” della W13 e della W14, potrebbe essere riconducibile alla mancata competitività delle monoposto che ha “fatto nascere”.