Cifre record per le multe in Italia: quanto abbiamo speso

Gli ultimi numeri mandano su tutte le furie i conducenti italiani: nel 2023 i Comuni italiani, soprattutto quelli medio-piccoli, hanno incassato una fortuna

Foto di Manuel Magarini

Manuel Magarini

Giornalista automotive

Classe 90, ha una laurea in Economia Aziendale, ma un unico amore: la scrittura. Da oltre dieci anni si occupa di motori, in ogni loro sfaccettatura.

1,535 miliardi di euro: è la cifra record pagata da famiglie e privati cittadini nel 2023 per multe stradali ai Comuni Italiani. I dati, riportati dal Sole 24 Ore, che prende a riferimento le rilevazioni del sistema telematico del ministero dell’Economia (il Siope), segnano una crescita del 6,4% rispetto al 2022 e del 23,7% rispetto al 2019, l’anno precedente all’emergenza sanitaria.

Numeri concentrati perlopiù al Centro-Nord

Le contravvenzioni sono una realtà soprattutto nel Centro-Nord, dove è concentrato l’84,3% del totale. Le località medio-piccole sono quelle che hanno registrato i maggiori ritocchi verso l’alto, con impennate che in certi casi hanno addirittura superato il 50% sul periodo pre-pandemico. La città con la più elevata media pro-capite risulta essere Firenze, con 198,6 euro a testa. I valori sono in linea con l’anno precedente, ma pur sempre in incremento dell’85,5% sul 2019.

Gli altri Comuni principali, tra cui Milano, in piena emergenza smog, e Roma, hanno, invece, registrato un calo sia rispetto al 2019 sia al 2022. Bologna occupa l’undicesima posizione nella graduatoria dei capoluoghi con 81,5 euro pro capite, in crescita più contenuta in confronto alla media nazionale. Sui numeri di Firenze è intervenuto Marco Stella: “Nel 2023 – ha osservato il capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale della Toscana – ha incassato 112 milioni di euro da infrazioni al codice della strada. Anzi, per l’esattezza, in dieci mesi, visto che i dati riguardano i verbali emessi tra il primo gennaio e il 31 ottobre dell’anno appena trascorso. Sono numeri intollerabili”.

I valori registrati nel Mezzogiorno sono diametralmente diversi, fra i 10,3 euro delle Isole e i 13 euro del Sud continentale. Inoltre, la capacità di riscossione delle sanzioni è particolarmente bassa: appena il 14% dei verbali viene pagato a Napoli e il 12,2% a Palermo. Tra i fattori scatenanti l’aumento delle multe, l’impiego degli autovelox costituisce una delle questioni più spinose, oggetto di forti dibattiti sui social, nonché nel Governo.

In prima fila ne contesta la diffusione capillare Matteo Salvini: il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti reclama una spiegazione chiara per l’installazione di ciascun apparecchio montato. Il motivo? Impedire alle amministrazioni territoriali di disporne esclusivamente allo scopo di battere cassa.

Il divario tra i dati pro capite e le reali dinamiche

L’autovelox collocato sul Passo di Gioia, sulle Dolomiti ampezzane, costituisce un caso emblematico del divario tra i dati pro capite e le reali dinamiche delle multe. Nel 2023, il Comune di Colle Santa Lucia, con soli 346 abitanti, ha incassato 747.094,42 euro in multe, per una media pro capite di 2.159 euro, 83 volte superiori rispetto alla media. Tuttavia, l’impennata non è sorprendente. Questo perché il Passo di Giau è una strada parecchio frequentata soprattutto dai motociclisti, i quali, in alcuni casi, superano ampiamente il limite di velocità di 50 km/h.

Il dispositivo è stato implementato al fine di contrastare la pericolosità di tali comportamenti e per tutelare la sicurezza di tutti gli utenti della strada, in particolare le categorie fragili (ciclisti e pedoni). La prevalenza dei puniti rientra nel gruppo dei turisti, attirati dagli scorci offerti dal paesaggio dolomitico. Tuttavia, è bene evidenziare come il rispetto del Codice della strada sia fondamentale per l’incolumità generale.